Una nuova era inizia!

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§Vash§
view post Posted on 2/8/2012, 12:53




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Onori e oneri di ricoprire una carica all’interno delle forze speciali devono ancora farsi sentire , per il momento l’unica novità resta il suo accampamento di fortuna nel dormitorio della guardia cittadina. Il suo appartamento è esploso , portando con se gran parte dell’isolato cui faceva parte , una detonazione grezza , non controllata , certo non opera di una delle sue creature che colpiscono chirurgicamente il nemico . La stanchezza dei giorni precedenti ha lasciato il corpo , è pronto per una nuova fase della sua vita , ma prima deve chiudere alcuni conti lasciati in sospeso , i debiti si pagano e Vash intende pagare il suo debito verso questo Basho o chiunque sia il mandante della sua aggressione. Nessuna certezza sulla sua identità , ma il fatto che si sia potuto permettere l’utilizzo di un jounin sunese appartenente alle squadre speciali , indica che il potere non gli manca. Abitudinario e tradizionalista Vash indossa pantaloni di lino color sabbia e una camicia bianca di cotone , ai piedi indossa eleganti geta con la piantana completamente nera e in testa a coprire la ramata chioma porta una bandana in tinta con i pantaloni. Nei primi giorni di riposo ha subito commissionato ad un sarto locale , la creazione di alcuni abiti , la divisa ordinaria dei jounin non gli è mai piaciuta . Con sicurezza stringe il distintivo sunese intorno al bicipite destro , lo osserva brevemente chiedendosi cosa significasse ora quel segno nel metallo e la risposta non arrivò ; la difficoltà del trovarsi in cerca di informazioni in terra ostile , gli avrebbe reso certamente la vita difficile , molti non avrebbero parlato con uno straniero.. spera che i giornalisti abbiano fatto il miracolo dando alla sua immagine il peso della notorietà , così che i più esaltati possano presentarsi a lui autonomamente per raccontargli quello che desidera . La strada è affollata , il cielo blu terso da ogni nuvola permette al sole di scaldare piacevolmente la pelle del giovane , sembra quasi che sia una giornata positiva per la gente circolante , il commercio prosegue come anche la vita , forse è l’inizio di una nuova era.

Scommetto che anche oggi Clara mi porterà ai limiti di tolleranza prima di concedermi quanto richiedo , se me lo concederà.. Ho bisogno di quelle informazioni e loro sono gli unici che possono darmi quello che cerco .. Ora faccio parte della loro cricca , quindi rifiutarmi un’informazione tanto importante minerebbe i rapporti tra me e loro , non credo lo faranno.. Riguardo ai rotoli contenenti potenti tecniche celate al sapere comune , credo che dovrò inventarmi qualcosa perché mi vengano consegnati..

Il palazzo ove risiede l’organizzazione del daimyo è vicino , poche svolte in quelle intricate strade e potrà vederne il cancello d’entrata con le guardie poste a sorveglianza. Si ferma ad acquistare dei nikuman , il cartaceo sacchetto contenente i preziosi panini ripieni di carne viene aperto una volta ripreso il cammino , probabilmente Clara non avrebbe apprezzato vederlo mangiare , ma forse offrirle una prelibatezza si sarebbe dimostrata la giusta via per convincerla a concedere quello desidera. Al cancello le guardie intimano l’alt , ma il tesserino che dimostra grado e permesso di entrata fa subito scusare i soldati . Un lieve cenno del capo in direzione della guardia sulla destra e poi a passo spedito imbocca l’entrata dell’edificio. Mostra il tesserino con autorità per poter accedere al telefono di un impiegato , lo fa allontanare con un gesto della mano per ottenere la privacy necessaria e poi con l’indice digita un “47” sulla tastiera , il numero della segretaria , il loro primo incontro era stato attento per poter aver modo di contattare un superiore in caso di bisogno. Il telefono squilla ..

Buongiorno.. no Salve.. mmm più formale? Già lo so , tra pochi istanti mi lancerà la solita battutina sui miei modi di fare.. avanti , rispondi…
 
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Vaalin
view post Posted on 5/8/2012, 22:39




La realtà ancora una volta si fa intermittente agli occhi di Clara, sotto le sue palpebre calanti si trovano ora frammisti ricordi sparsi nel tempo, volti, voci, luoghi, documenti. Fra tutti campeggia lui, ovviamente, immagine ripetuta sino allo sfinimento nelle sue memorie.
All'Accademia, all'Ospedale Militare, al lavoro, sulla terrazza di casa sua il giorno della grande parata dell'esercito unificato.
In tutte quelle situazioni è sempre stata agitata, nervosa, per un motivo o per un altro, ma anche... felice.
Sono i suoi ricordi belli quelli, ancora capaci di strapparle sorrisi e allora che male c'è ad indugiarci ancora un po', a lasciarseli scorrere dietro le palpebre come la proiezione della pellicola di un film? Si addormenta, Clara, abbassa la testa piano piano, sino a poggiarla sul voluminoso libro contabile che campeggia sulla scrivania e che ora finalmente trova un uso meno sfiancante.

Il tempo passa, fantasiose rappresentazioni di lei che salva il Daimyo da qualche complotto hanno preso il sopravvento nei suoi sogni, che ora la vedono dare la giusta lezione a quella donna insopportabile che glielo voleva portare via — beccati questo calcio; e poi un altro; ed un altro ancora!
Un sorrisino un po' ebete le si dipinge sul volto, ancora immerso nel sonno, sonno che non si concede più tanto spesso e che le è sempre più difficile da ritrovare — Trìììììn! Il suono acuto e vicino del dispositivo di comunicazione le fa scappare di bocca una serie di mugugni incomprensibili, mentre con una mano va cercando a tentoni il tasto per rispondere. «-anti mi lancerà la solita battutina sui miei modi di fare... avanti, rispondi...»
Un sospiro, anzi, uno sbuffo, poi solleva il volto dalla pagina su cui si era appisolata.
Dopo un breve attimo di confusione e spaesamento, preme stavolta il pulsante per accendere il microfono, dopodiché con la bocca ancora un po' impastata si accinge a rispondere alla voce che, francamente, non avrebbe mai voluto sentire al suo risveglio: «Quali battutine, tenente colonnello?»


Molto brevemente, Clara autorizza la comunicazione a metà della tua frase, tanto per potersela prendere subito un po' con te (come se non bastasse il fatto che l'hai svegliata). Successivamente attiva il suo microfono e senti la sua voce che ti risponde seccata già alla prima frase — cominciamo bene, eh?
Cerca di essere conciso circa cosa tu voglia, così al prossimo mio turno ti faccio già arrivare in ufficio.
 
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§Vash§
view post Posted on 11/8/2012, 11:59




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Il telefono squilla , poi tace , ma nessuna voce esce dall’apparecchio. Comincia a domandarsi se il numero composto sia corretto , se l’apparecchio funzioni e se la presuntuosa segretaria sia presente nel suo ufficio , la immagina sempre ricoperta di scartoffie nel vano tentativo di tenere in ordine tutta quella inutile burocrazia , il tempo passato chiusa nel suo ufficio l’ha distrutta sia psicologicamente che fisicamente , non ha mai visto una donna prendersi così poco cura del suo aspetto. Ecco d’un tratto la voce dell’arpia gracchiare dall’infernale apparecchio , le sue parole evidenziano il fatto che mentre lui n on aveva audio , lei ha potuto ascoltare una frase detta tra sé e sé , lo coglie di sorpresa ed è costretto a prendersi un momento per recuperare lucidità e rispondere in modo cordiale .

Buongiorno Colonnello , quali battutine? Ah già , pensavo ad alta voce.. nulla che la possa riguardare strettamente.. Avrei bisogno di conferire con il daimyo , è possibile incontrarlo?

La voce modulata perfettamente per sembrare atona e priva di incertezze , forse la segretaria lascerà cadere questa inezia e non ingaggerà il solito duello verbale per far capire a tutti che lei è una dura e il mondo è spazzatura , forse si risparmierà la solita ramanzina in cui ricorda a tutti che lei è una zitella acida che non ha mai conosciuto un uomo in grado di sopportare il suo esistere , no , questa è solo la sua fantasia riguardo la megera.

Probabilmente alla fine avrò comunque bisogno di infastidirla , dato che ritengo sia lei a tener organizzato questo posto.. spero abbia qualche momento per me , le ho pure portato un pensierino.. anche se non sono il daimyo…

L’ultima frase la sussurra in modo che chi sta dall’altro capo del telefono non possa sentire , poi in attesa di una risposta , si porta una sigaretta alle labbra accendendola mettendo le mai a coppa per attutire il rumore creato dall’accendino , molti si lamentano dei fumatori , specialmente quelli che fumano in luoghi chiusi , quindi per evitare spiacevoli discussioni , decise di fumare in silenzio fregandosene di chi poi lavorerà in quella stanza colma di fumo e facendo attenzione a non risvegliar il can che dorme alla cornetta.

Ora che ci penso , lei stravede per il suo superiore .. sembrerebbe disposta a tutto pur di soddisfare le sue richieste.. che loro due.. Oh.. che brutto trip! Se le cose stanno davvero così , lui deve aver davvero una buona dose di pazienza e coraggio.. oppure è anche lui uno “zitello” … però sarei curioso di vedere come risulterebbe quella strega con un po’ di manutenzione e restauro.. magari ne esce una donna … il problema sarebbe poi farla tacere .. magari una rimozione delle corde vocali la renderebbero più amichevole

Ha con se un foglietto dove si è appuntato le informazioni che intende chiedere e le sue richieste riguardo tecniche e archivi , lo sistema con cura nella tasca destra dei pantaloni , non c’è bisogno che Clara lo veda , non è lei a decidere , potrebbe anzi lamentarsi di qualcosa facendo diventare un breve colloquio , una lunga ramanzina. Spera che la risposta della donna sia “prego entra , ti sta aspettando” così da saltare la parte fastidiosa dell’attesa , specialmente se condivisa con l’arpia.



post misero , ma mi hai lasciato ben poco spazio di tempo per raccontare , mi rifarò
 
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Vaalin
view post Posted on 18/8/2012, 20:46




La "segretaria" ascolta un po' distratta la voce che esce dall'apparecchio, preferendo piuttosto armeggiare, a microfono spento, con uno strano trabiccolo, una sorta di minaccioso incrocio fra una Moca e un prototipo di macchina termodinamica con tutte le componenti a vista.
Registra comunque dei miglioramenti nell'atteggiamento del giovane straniero, quanto meno nella forma, perché è sicura che sia rimasto la solita testa calda — ci vuole ben altro che una giornataccia come quella fattagli trascorrere per cambiare un caratteraccio del genere.
Un sopracciglio si alza brevemente nell'udire che abbia "un pensierino" per lei, una frase del genere dalla sua bocca le fa pensare piuttosto che abbia intenzione di recapitarle un pacco bomba o una delle sue creazioni d'argilla esplosiva, ma per il momento preferisce dargli il beneficio del dubbio ed estrarre il taccuino personale dal taschino, giusto per leggere quanto sa già: «Mi duole informarla che l'agenda del Daimyo è fitta di impegni quest'oggi,» — come sempre, del resto — «ma i miei si sovrappongono ai suoi per...»; dà un'ulteriore controllatina per essere certa, non le piace sbagliare mai, neanche di una virgola; «dieci minuti verso l'ora di pranzo.»
Chiude l'agile libretto rilegato in pelle nera e lo ripone al suo posto, per poi concludere: «Qualunque cosa debba comunicargli o chiedergli può benissimo sottoporla alla mia di attenzione e mi premurerò di riferirla in tale occasione.» Il modo in cui risponde alla tua richiesta è molto professionale, il tono invece pare deliziato dalla circostanza, come se fosse una sorta di punto d'onore per lei che il suo superiore non abbia tempo per nessun altro. «Io al momento sono libera di riceverla, quindi la aspetto in ufficio; non avrà problemi a chiedere indicazioni.»



Non ti preoccupare della lunghezza dei post, il precedente andava benissimo, c'era tutto ciò che serviva. Hai dato il giusto colore al personaggio anche in un contesto comune e questo è bene.

La risposta è rapida, i tempi con cui è arrivata no, mi dispiace, ma è un periodo tremendo, personalmente.

Dirigiti autoconclusivamente verso l'ufficio di Clara, chiunque nei corridoi saprà darti le corrette indicazioni.
Al tuo ingresso non descrivere la stanza, eventualmente lo farò io, ma due cose saltano subito all'occhio: è piena di schedari, mensole, plichi e faldoni di ogni genere distribuiti quasi su ogni superficie piana; alle spalle di Clara c'è una lavagna bianca a parete di quelle su cui si scrive con dei pennarelli, mentre alla sua destra, sulla scrivania (è un modello che si estende non solo davanti a lei, ma anche da quel lato, dove fa una curva prima di incontrare la parete) c'è uno strano marchingegno dall'aria decisamente truce e macchinosa.
Altra cosa che puoi notare subito, ci sono dei segni di scritte di inchiostro su una delle guance di Clara* ed ha l'aria alquanto assonnata.
Davanti alla scrivania c'è una sedia vuota, probabilmente quella "d'ordinanza" per circostanze come questa. Ti farà cenno di accomodarti su tale sedia.

* Come quelli che vengono quando strusci, nello scrivere, se mai t'è capitato, sull'inchiostro fresco lasciato dalla penna. In questo caso sono il segno del fatto che si sia addormentata sul voluminoso tomo che ha davanti.
 
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§Vash§
view post Posted on 19/8/2012, 11:56




Narrato
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Esiste il linguaggio comune , quello parlato dalla gente in ogni dove per comprendersi ed andare d’accordo e poi esiste il burocratese , lingua arcana piena di termini altisonanti capaci solo di mettere in difficoltà l’interlocutore del momento , questa è la lingua ufficiale degli uffici amministrativi , dove puoi ascoltare per ore qualcuno parlare senza capirci nulla e andandotene con le idee ancora più confuse. Clara è il classico esempio di “automa da ufficio” , personaggi singolari gli appartenenti a questa categoria , vivono in simbiosi con il lavoro fino a parlare , pensare e sognare solo quello anche nei momenti liberi , si può tranquillamente asserire che per loro la vita al di fuori del posto di lavoro non esiste , molti non conoscono chi abita accanto a loro , chi gli vende il cibo che mangiano , chi la vita la vive assaporando ogni stilla di felicità. Dall’interfono esce la voce gracchiante della segretaria , non è burocratese stavolta , ma ne è sicuro , a breve potrà nuotare immerso nei suoi pensieri mentre lei lo travolgerà con un fiume di parole , articoli e commi vari per rafforzare le proprie tesi. Il daimyo è irraggiungibile , troppo preso da appuntamenti e lavoro stando a quanto la racchia dice , Vash lo ricorda come un tipo misterioso e pragmatico , ma non come uno stacanovista del lavoro in stile Clara , l’idea di arrivare alla sua finestra con una delle sue creazioni lo stuzzica , ma poi ricorda che durante il primo colloquio non aveva individuato finestre aperte , solo una stanza immersa nell’oscurità , indice che se anche una finestra c’è , probabilmente le imposte sono chiuse , quindi oltre a incorrere nelle ire della zitella , dovrà poi fare i conti il risarcimento del danno materiale all’ufficio del suo datore di lavoro.. non un ottima idea .. per non dire pessima!

La prossima volta mando qui un mio clone a prendere il biglietto , forse può funzionare.. lo facevo dal panettiere sotto casa , qui non sembra diverso… prendere le informazioni da Clara sarà sicuramente molto più complicato che ottenerle dal capo.. non avendo potere decisionale su quanto ho intenzione di richiedere , molto probabilmente mi farà andare via a mani vuote.. anche se questo è controproducente per entrambe le parti… se non ottengo quanto richiedo dovrò impegnarmi autonomamente ad ottenerlo con le mie sole forze.. a costo di contattare personalmente questo Basho..

Arriverò da lei non appena troverò la via per il suo ufficio , nel frattempo posso consigliarla di prendere due bicchieri con qualche bevanda fresca? Sono sicuro che oggi molte delle nostre “divergenze” verranno appianate! D'altronde io apprezzo e rispetto solo chi sa difendere le proprie parole , mentre lei chi sa comportarsi con garbo ed educazione appropriata al ruolo .. Forse cambierà un po’ idea sul mio conto , testa calda si , ma capirà che quel che dico , poi lo faccio! Sarò da lei a breve.

Non è certo facile cercare di ingraziarsi qualcuno che ogni volta che ha incrociato la tua strada , ti ha gettato addosso fertilizzante (un altro termine avrebbe dato il peso che volevo alla frase , ma potrebbe offendere i lettori più sensibili) , ma d’altro canto lei è una superiore e per ottenere qualcosa , deve prima abbattere lo scoglio che lo divide dalla stanza del daimyo. I corridoi si somigliano tutti , un labirinto di uffici posti senza un ordine apparente lo divide dal suo obiettivo , i passi si susseguono risuonando tra le strette pareti , poche indicazioni apprese da canuti impiegati lo portano fino alla porta della segretaria ove le nocche della mano destra bussano con decisione , ma senza eccessiva forza .

Con permesso , mi accingo ad entrare!


L’ufficio pur essendo ordinato sembra non esserlo per l’eccessiva presenza di schedari , volumi , fogli , lavagne , plichi.. il classico esempio di ufficio da stacanovista ! Trattiene un sorriso al pensiero che probabilmente se avesse sottratto a caso uno qualsiasi dei fogli presenti in quella stanza , la segretaria non avrebbe certo mancato di notarlo. Lo sguardo si posa sulla sua superiore esaminando curioso il viso che pare assonnato e con strani segni di inchiostro sulle gote ; ad un esame più attento sono evidenti i segni che i bordi di un volume hanno lasciato sul viso , come anche l’inchiostro con cui lei probabilmente vi ci stava scrivendo. Un misto di ilarità e commiserazione colpiscono il dinamitardo , da una parte non può fare a meno di trovare divertente quel viso così serio e composto ora “sconvolto” dall’inchiostro , dall’altra il sapere che quella donna arriverà a morire per quel noiosissimo lavoro a causa di tutte le pause non effettuate , lo fa intristire.

Buongiorno Colonnello! Le ho portato un pensierino che spero apprezzerà . Credo sia il caso di ricominciare da capo il nostro rapporto di lavoro , per essere efficienti avremo bisogno di collaborare e per questo è meglio accantonare l’astio. Le piacciono i Nikuman (grandi ravioli ripieni di carne , cotti al vapore)? Ne ho acquistati un po’ in un negozio consigliatomi da una delle guardie del villaggio , mi fa compagnia mentre le espongo il motivo per il quale sono venuto?

Mentre pronuncia queste parole si avvicina alla scrivania con in mano il sacchetto contenente la pietanza che intende offrire alla donna , poi lo posa d’innanzi a lei e sempre stando composto in posizione eretta attende che lei lo faccia accomodare. Tutte queste formalità non sono certo nel suo repertorio ,ma per ottenere quanto desidera è disposto a fare qualche sacrificio.

Prima di iniziare , posso consigliarle una rinfrescatina al viso? Deve essersi strofinata la mano sporca di inchiostro sulle gote senza accorgersene .


Entrambi sapevano benissimo che quei segni non erano imputabili a un passaggio indiretto di inchiostro dalla mano , ma forse quella delicatezza avrebbe ben disposto la donna .

 
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Vaalin
view post Posted on 20/8/2012, 01:09




Una strana inquietudine si fa strada nella mente di Clara come una sorta di increspatura su uno specchio d'acqua: ma... ci sta provando con lei? Prima il "pensierino", poi questa storia di bere insieme qualcosa di fresco. Ha un obiettivo, sicuramente, ma il suo cambio d'atteggiamento rispetto all'ultimo incontro è troppo repentino. Deve essere rimasto folgorato dalle capacità dimostrate da lei, il famoso cane da guardia della Foglia, rimanendo stupito del fatto che una figura tanto temuta sia una donna così giovane — un vero prodigio!
Il suono secco della macchina che avvisa che il caffè è pronto precede di pochi istanti la prima sorsata bollente. Le nubi di sonnolenza che le offuscavano i pensieri si diradano e torna lucida, finalmente in grado di ragionare a dovere. Il piano è chiaramente cercare di avere meno ostacoli possibili nelle comunicazioni con il Daimyo e lei, avendo in mano la gestione della sua agenda, è la più naturale testa di ponte che uno possa stabilire in tal senso.
La ricerca tra i cassetti di una seconda tazzina non ha successo, quindi, vista l'impossibilità di offrirgli piuttosto un caffè, si vede costretta a dover in qualche modo trovare davvero qualche bibita fresca. Se realmente sta cercando di accattivarsi le sue simpatie tanto vale assecondarlo sin dove possibile, potrebbe essere divertente vederlo sforzarsi di essere una persona amabile e ragionevole.
Non ha però alcuna idea di cosa proporgli da bere: sa per certo che al bar che gli è stato assegnato come base ha preso del sake, ma se non ricorda male spesso si beve caldo e lui ha espressamente parlato di qualcosa di fresco. Lo ha fatto apposta per verificare se abbia questo genere di informazioni, se ci fosse stato qualcuno a spiarlo per conto loro? Il bivio è chiaro, può decidere se andare sul sicuro e fargli avere qualcosa che sa piacergli, benché non risponda ai prerequisiti accennati, oppure può rischiare ed offrirgli qualcosa in linea con quanto richiesto, ma che potrebbe non essergli gradito. Nel primo caso, qualora avesse già avuti sospetti, gli avrebbe confermato che hanno qualcuno che lo tiene d'occhio all'interno del locale, nel secondo avrebbe rischiato molto, molto di più — un ricordo le attraversa la mente come una saetta, uno dei tanti insegnamenti del suo maestro, Ryou, durante una delle loro prime missioni: l'etiquette è la forma di battaglia più importante. Quella volta aveva dovuto portare a termine la cerimonia del tè in mezzo ad un combattimento, oggi non si tirerà certo indietro di fronte a così poco. «Sato.» Mano su uno degli infiniti tasti della pulsantiera, ha l'uomo adatto per questo compito, un connazionale del suo ospite prossimo venturo; la risposta alla chiamata tarda poco ad arrivare. «Mi servono due bicchieri di qualcosa di fresco — è un'emergenza.»
Interrotta la comunicazione, può tornare a godersi il suo espresso, sapendo che il suo sottoposto le porterà certamente un qualche prodotto tipico del suo villaggio, tramandato e apprezzato negli anni proprio in ragione della sua freschezza, anche in regioni calde come quelle del villaggio della Sabbia.
Due suoni netti inframezzati dalla comparsa di un vassoio rifornito del materiale richiesto, con l'aggiunta, su iniziativa personale, di due coppette di quella che si direbbe macedonia assortita, segnano comparsa e scomparsa dell'incaricato, che si chiude galantemente alle spalle la porta dell'ufficio una volta terminato il suo compito.
Clara nel frattempo continua a pensare, a ragionare su cosa possa volere il dinamitardo che ha accettato di ricevere nel suo studio, ma soprattutto riflette su cosa e quanto possa essergli concesso al momento. Ne ha già discusso ampiamente con Ryou, ma il nervosismo resta, non può permettersi di promettere niente che non possa mantenere né fare passi falsi che poi debbano essere ritrattati, ne va della sua credibilità come intermediario e sa bene che il suo maestro non ama trattare direttamente con nessuno — neanche con lei, sinceramente.
Dentro di sé continua a chiedersi come faccia ad andare avanti quell'uomo, avendo scelta un'esistenza così consumante che in confronto pare che lei sia in vacanza a volte.
Ma questo genere di pensieri può aspettare, è troppo stanca per occupare la mente con altre questioni. Il calore del caffè le ha dato una prima scossa verso il risveglio, ma i veri effetti subentrano dopo una ventina di minuti e fino ad allora non ci sarà verso di non lasciar trapelare la sua momentanea debolezza.
Se quello del sunese fosse l'inizio di un attentato o comunque di un attacco a sorpresa ben organizzato potrebbe diventare una situazione di pericolo.
Per lui.

Quando la porta si apre c'è un sorrisetto stampato sulla faccia della donna.
Seguono da parte dell'ospite le varie formalità del caso: un saluto cordiale, benché ancora forse non abbia compreso che quello militare sarebbe d'obbligo, l'offerta di una pietanza comprata appositamente, frasi cortesi e l'attesa sino all'ultimo che gli venga concesso d'accomodarsi.
Tutto sommato anche le teste calde, quando si impegnano, sanno essere galanti, molto bene, per quanto affettato sarà un incontro sicuramente più piacevole del precedente.
Neanche la macchia, sia letterale che metaforica, dell'inchiostro evidentemente rimastole sulla guancia riesce a scalfire l'atmosfera rilassata.
«Buongiorno anche a lei, naturalmente e grazie per avermelo fatto notare.» Con un fazzoletto di stoffa provvede a rimuovere i segni del suo pisolino. Dopodiché le sue mani vanno al presente da te consegnato, aprendolo, come da buon costume, per dargli almeno una sbirciatina; sarebbe maleducazione non prestare attenzione al dono e metterlo subito da parte. «Oh, così gentile da parte sua, li mangerò a breve quando sarà ora di pranzo.»
Stranamente la sua voce suona diversa dal solito, è meno netta, più sfumata, è un po' come se fosse passata da una scrittura a tratti spigolosi ad un corsivo aggraziato ed elegantemente sinuoso. «Lei oggi è così obbligante che sarà certamente un piacere sia starla a sentire mentre mi espone la situazione che aiutarla al riguardo.» E qui anche qualcos'altro è cambiato, la sua espressione è sorridente ed i suoi occhi fissi nei tuoi per buona parte del tempo, salvo quando il contatto oculare si protrae troppo a lungo e allora lei distoglie lo sguardo fingendo che la sua attenzione sia attratta da qualcos'altro sul tavolo o nella stanza, in particolare dal sacchetto dei ravioli ripieni.
Ciò unito al suo evidente sporgersi sulla scrivania, come a diminuire la distanza, e alla posa con il mento appoggiato sulle mani sostenute dai gomiti che puntellano il piano, sembrerebbe l'insieme di quelle avvisaglie che dicono all'altra persona che si è... "interessati".
Che abbia sviluppato un qualche lato morbido? Forse anche le sue maniere dure in realtà nascondevano la sua vulnerabilità nei tuoi confronti ed i tuoi modi così cortesi di oggi l'hanno indotta ad abbassare le sue difese, pensando di essere ricambiata.

Secondo insegnamento di Ryou, sull'onda lunga dell'Arte della guerra: quando forte, appari debole.


Clara si appropria dei Nikuman, che volessi mangiarli anche te o meno, visto che la situazione sembrerebbe suggerire che tu li abbia presi tutti per lei.
Ciò a parte, anche lei in un modo o in un altro, quale che sia la ragione, decide di comportarsi in maniera molto diversa oggi.

Direi che è il momento di attaccare a parlare di cosa vuoi.

Sul tavolo sono in bella vista i due bicchieri e le due macedonie. Sei libero di descrivere tu di che bevanda si tratti, fermo restando che è tipicamente sunese.
 
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§Vash§
view post Posted on 25/8/2012, 13:11




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Tutto sembra essere mutato , l’arpia che solitamente faceva saltare in aria ogni freno al suo carattere irascibile è diventata cordiale ed educata , formale si , ma anche sottilmente rilassata e compiaciuta , quel suo sorriso poi dà davvero i brividi! Atteggiamenti , tono della voce , cortesia , non sono certo quanto lui si aspetta da quell’incontro , mentalmente preparato a dar battaglia per ricevere anche solo poche informazioni. Finite le formalità Vash decide di prendere la palla al balzo e di andare dritto al sodo , continuando con modi pacati e studiati , senza però esporsi troppo , così da soddisfare le richieste della segretaria riguardo l’etichetta e non cadere nelle trappole che possono fargli saltare i nervi. Sulla scrivania è poggiato un vassoio con un due porzioni di macedonia e due bicchieri che contengono chiaramente una delle bevande più rinfrescanti del suo paese natio. Ne rimane sorpreso , mai si sarebbe aspettato di ricevere da quella donna un dono così gradito e ricercato , la sua espressione muta infatti prima in stupore e poi in sorriso alla vista dei bicchieri. I bicchieri contenenti una specialità sunese per combattere il caldo vengono presi dal dinamitardo che allungando poi il braccio destro porge con gentilezza alla segretaria la sua parte.

Non ho mai avuto il piacere di sorseggiare questa specialità sunese per le vie di Konoha , qui sembra non essere in voga .. un vero peccato considerandone il gusto fresco e saporito! Detto in tutta onestà , non credo che lei sappia cosa contenga il bicchiere , perché ritengo che l’alcool in tutte le sue forme sia da lei visto come una droga per i deboli. Forse ho un’immagine mentale di lei troppo severa , ma i nostri primi incontri non sono certo stati idilliaci , ma vorrei voltare pagina e intraprendere un altro tipo di rapporto con lei…specialmente se lavoreremo insieme. Il dono che mi ha fatto oggi mi rallegra , segno che intendeva farmi gradita sorpresa , un infuso preparato con foglie di thè e menta , lasciato raffreddare e poi stemperato con ghiaccio e una punta di alcool insapore per dargli una leggera gradazione alcolica , spero che la conversazione possa continuare in modo altrettanto piacevole di come è iniziata. Alla sua salute!

Essere diretti è positivo , permette agli altri di capire quello che ci interessa aiutandoci a ottenerlo nel minor tempo possibile , però in certi casi è meglio celare le proprie carte rifugiarsi dietro l’etichetta e tutte le formalità da lei richieste , guadagnando tempo per pensare . Spera che la cortesia mostrata possa colpire la donna , ma sa che un piccolo passo falso e tutto potrebbe diventare peggio di prima. La pausa effettuata dopo averle detto di voler cambiare il tipo di rapporto instauratosi è volutamente cercata per confondere un po’ le idee alla segretaria e per divertire se stesso con un flirt delicato , forse questa distrazione potrà aiutare la sua causa . Si siede in maniera rilassata solo dopo l’invito della donna , accavallando la gamba destra su quella sinistra e tenendo il bicchiere con entrambe le mani fissando la sua interlocutrice negli occhi per dar maggiore intensità alle sue parole.

Forse immagina il motivo della mia venuta , ma vorrei comunque esporle tutto nei dettagli per avere entrambi un quadro completo. In primo luogo sono qui per avere informazioni su quel Basho che prima mi distrugge casa e poi cerca di incastrarmi , vorrei anche una spiegazione riguardo i complessi giochi di potere che coinvolgono il nostro datore di lavoro e questo Basho . Se nessuno mi ha fatto avere messaggi riguardo la possibilità di ucciderlo , significa che per il momento è meglio vivo , perché altrimenti è meglio schiacciare la testa al serpente che schiacciargli la coda… Lei mi conosce colonnello , sa che quel “divertente” scherzetto vorrei tornarlo al legittimo proprietario.. lui mi fa esplodere la casa… io posso fare di meglio con la sua.. eheh.. Per il momento non agirò di testa mia , per il bene della causa attenderò , ma mi costa fatica .. spero lei possa capire le mie parole e premiare questo mio sforzo con le informazioni richieste. Questo è il primo punto che vorrei sciogliere con lei.. le espongo tutto quello per cui sono venuto così che lei possa valutare appieno l’entità delle mie richieste … In secondo luogo , sono venuto a disturbarla per avere informazioni precise su Shin Rukawa e Miyu Kiyurashi , gli unici sunesi che potrebbero essere ancora vivi che vorrei in un team . Per ultimo , vengo con la richiesta di accesso agli archivi segreti del mio paese e del paese di konoha e chissà.. in futuro di tutti i paesi. In quegli archivi sono presenti rotoli che mi permetterebbero di apprendere tecniche strabilianti e studi segreti riguardo veleni , modificazioni cellulari , sigilli e potenziamenti vari .. quel che rende più forte me , renderebbe più forte anche voi.. sbaglio? In quegli archivi vi sarà anche la tecnica usata per dirigere contro di me il corpo del mio defunto connazionale , abilità innate comprese.. a tal proposito , vorrei sapere chi ne ha decretato la morte e chi manovrava la tecnica.. vorrei ringraziare anche lui… Spero di aver esposto tutto correttamente così da permetterle di darmi il possibile … se poi le va.. mi può raccontare qualcosa di lei e di dove ha imparato a combattere corpo a corpo in maniera tanto feroce ed efficace , tanto da sembrare un felino che balza sulla preda , ne sono rimasto folgorato!

Richieste specifiche ed importanti , per il momento intende lasciar in secondo piano la questione armeria e l’accesso al materiale in essa contenuto , ne parlerà a tempo debito. Prendendo un sorso della rinfrescante bevanda , gli occhi non si staccano da quelli di lei , mantenendo quel contatto visivo intenso che sembra a volte metterla a disagio , ma sorridendole in maniera educata e ambigua così da spiazzarla ulteriormente. La mano destra si stacca ora dal bicchiere umido della condensa creta dal ghiaccio per infilarsi nella tasca posta sul petto della camicia di lino ed estrarre un portasigarette in metallo leggero delicatamente decorato con incisioni richiamanti la selvaggia natura , apertala , offre alla donna il contenuto per poi infilarne una in bocca . Sigarette con tabacco aromatizzato al mango , il loro fumo si espande nella stanza rendendo l’aria più dolce , quasi a sembrare incenso , il sapore è sia amaro che dolce allo stesso tempo e questa particolarità le rende perfette per abbinarsi alla bevanda aromatizzata . Bagnandosi le labbra con la lingua gli occhi non si staccano dalla segretaria , attende una risposta ed è incuriosito dal suo atteggiamento ambiguo.

 
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Vaalin
view post Posted on 21/10/2012, 16:30




Un'espressione soddisfatta tinge il volto di Clara nello stesso momento in cui il tuo esprime sorpresa per la specialità offertati, dentro di sé la burocrate pasce il suo ego con un'altra mossa impeccabile portata a compimento.
Con un sorriso radioso accetta di buon grado il bicchiere che cortesemente le porgi, per poi ascoltarti attentamente; solo quando "brindi" alla sua salute procede, dopo aver ricambiato l'augurio, a sorseggiarne lentamente il contenuto. «La sua impressione non è del tutto errata, ma ciò che aborro non sono le sostanze come l'alcol, è la debolezza di chi ne diviene schiavo.» La donna assapora nuovamente la bevanda, con classe e contegno, senza nessuna nota sguaiata, il suo modo di bere è come il pacato scorrere di un ruscello. Le sue labbra ora più vive e colorate, rese lucide dal liquido che le bagna, fanno come per schiudersi ancora, una e poi due volte, ma solo silenzio ne esce: l'impressione di un sospiro reso fresco e profumato. Il suo sguardo è su di te, sui tuoi occhi, lascia che sia il suo tacere a parlarti, a darti il suo consenso a continuare quella conversazione amichevole ed a lasciarsi alle spalle i veleni passati, ma è anche un modo per dire di più — se tu, se lei, foste persone normali, cosa penseresti?
Ti fa parlare, senza interromperti, con un'aria assorta, dando l'impressione che in realtà la sua attenzione sia rivolta ad altro, forse a quello sguardo che, crudelmente, non distogli dal suo. Quali pensieri alberghino nella sua mente è difficile dirsi, mentre ti osserva con quell'espressione così indifesa, con quelle labbra come percorse da fremiti, quasi volessero aprirsi a forza e gridare qualcosa che non possono, non devono dire affatto.
Il volto è poggiato sulla mano destra, la sinistra somministra aritmicamente la bevanda rinfrescante alla bocca, le ciglia sbattono più frequentemente del solito, lunghe, nere e definite come non avevi notato mai.
Poi il tuo discorso termina e a lei resta il momento delle risposte.
Con delicatezza poggia il bicchiere da una parte e abbassa lo sguardo per qualche istante, emettendo un gran sospiro: «Lei mi pone in una situazione di un certo imbarazzo...» — con un braccio fruga da qualche parte dietro la scrivania, probabilmente in un cassetto — «ma sapendo che non si sarebbe dato pace altrimenti ho ottenuto l'autorizzazione per darle questo.»
L'arto nascosto dal mobile fa nuovamente capolino e ti porge un plico abbastanza snello, non certo voluminoso come gli altri presenti sul piano da lavoro. «È un insieme di documenti riservati adeguatamente filtrati per il suo grado, non mi è concesso darle di più.»
Un momento di pausa, si mordicchia un labbro, all'angolo della bocca, la sua espressione è preoccupata — «Ma posso dirle questo: colpi di testa non la porteranno a niente di buono, quell'uomo, Basho, è l'altro Daimyo di Konoha.»
Le ultime parole le dice con disprezzo, come se il doverlo porre sullo stesso livello del suo diretto superiore la infastidisca non poco, ci dev'essere più del semplice astio.
Rifiuta educatamente la sigaretta offerta e poi prosegue: «Per il resto, accetti un consiglio personale» — guarda in un angolo, una sfumatura malinconica le copre il volto e le parole — «si dimentichi dei rotoli proibiti, solo miseria attende chi li legga, non hanno mai fatto la felicità di nessuno; dentro ci sono solo bugie e vacue promesse.»
Cala il silenzio, pesante e carico di dubbi. Cosa intendeva dire?
«Ma c'era un'ultima cosa che voleva sapere, giusto.» La voce riacquista vitalità ed il viso pure torna al sorriso, mentre poggia impercettibilmente la mano destra sulla guancia, che inizia a coprirsi di un tenue rossore che si nota facilmente sul pallore della sua pelle, una pelle che non ti eri mai accorto quanto fosse giovane, forse non l'avevi mai osservata così da vicino. «Dove ho imparato a combattere così bene? Intanto la ringrazio per il complimento, ma, davvero, non penso di essere niente di che...» Falsa modestia o sincera consapevolezza dei propri limiti? «Anche se forse, in effetti, il corpo a corpo è la mia unica qualità, non avendo altre abilità, se non una discreta capacità nelle tecniche standard.» Un po' difficile a credersi, dopo i fatti in quella radura l'altro giorno. Oltre a tenere adeguatamente a bada quel fastidioso non-morto era lei a tenere in piedi la barriera attorno a voi, ed in genere quello è un compito che viene diviso fra più "pilastri", per diminuire il carico di lavoro richiesto. «Più che di dove abbia imparato, penso sia più corretto parlare di chi mi abbia insegnato. Sembrerà strano, ma sono stata la prima allieva di Ryou sia all'Accademia che all'ospedale militare.» Traducendo per mezzo del dizionario "donna-uomo", ciò che dovrebbe sorprenderti è che, a dispetto del fatto d'esser la più antica discepola di una figura così importante (che di certo ha smesso di insegnare da anni), lei sia "così giovane". Deve aver iniziato molto presto l'addestramento. «Si potrebbe tranquillamente dire che sia stato lui ad insegnarmi tutto ed è stato un vero onore. La stessa fortuna non l'hanno avuta i miei compagni di corso, furono tutti bocciati prima ancora che potessi entrare in classe e conoscerli — arrivai un po' in ritardo quella mattina!» Segue una risatina innocente. Ma quindi non è sempre stata una sorta di automa ligio al dovere?
 
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