Narrato
PensatoParlatoDalla fosca finestra che dava sulla strada, nessuna persona aveva fattezze umane, erano tutte sfocate, come se fosse un dipinto ad olio dove subito uno straccio passa piano e sposta tutto il colore. Masse scure, cupe, si alternavano a radiosi fuochi di uniformi colori in quel ritratto vivente.
Lì invece, nella brutta topaia decadente adibita a bar, vedere una luce che illuminasse intensamente ogni angolo buio sarebbe stato un miracolo. Le lampade elettriche erano vecchie, alcune sostituite con alcune antenati ad olio, e Jin non sapeva quali tra i due tipi erano realmente utili per illuminare, dato che dubitava le prime avessero da dove prendere corrente in quel locale.
Nei frangenti di tempo in cui non osservava le varie persone, si concedeva un sorso dalla bottiglia e si fermava a guardare le varie incisioni sul tavolo. Nomi, cuori e vari disegni lo ricoprivano, senza lasciare mai uno spazio omogeneamente liscio e non corrotto dalle lame dei coltellini usati per queste opere “moderne”.
Questo lo intristiva.
Se solo avessero più rispetto, queste cose non ci sarebbero... Eppure è così la realtà, le persone sono più brave a sfregiare e distruggere che a costruire, hanno per certi versi una forza immensa e non riescono ad incanalarla. A rompere una cosa si ha bisogno molto spesso solo di qualche cosa in cui canalizzare le proprie energie e poi usarla in qualunque modo, mentre per creare... Per creare serve dedizione al proprio lavoro e un pizzico di volontà. Invidio i falegnami per come riescono maledettamente bene quando si impegnanoSorrise tra sé e sé.
Qualcuno si era spostato e una porta venne chiusa, quasi si era dimenticato di rimanere attento e vigile. Gli occhi fissati sulla porta alla sua chiusura, guardò nella stanza e vide subito una ragazza in piedi. Quando si volse a guardare nella sua direzione, quasi avesse percepito il suo sguardo, Jin abbassò la testa un po' e lasciò che i suoi occhi vagassero su un punto non preciso, gli servivano le orecchie adesso.
Uno, due, tre... La direzione era la sua, non c'erano dubbi, il rumore si intensificava.
Sarebbe sfiga dovermi subito scontrare con qualcuno, per giunta una donna, proprio ades...La voce era famigliare, l'aveva già sentita, anche se a stento la riconosceva. Volse lo sguardo sulla ragazza e un parziale frammento di memoria, un'associazione veloce gli balenò forte nella mente.
Oh, ehy, ciao! Sì, sono io, prego siediti!Accennò un sorriso nel dire questo, forse un po' più gioviale del solito, ed indicò una sedia all'altro capo del tavolino quadrato. Una rapida lotta interiore si accese come il fuoco di una pira funebre. Come si chiamava? Quale era il suo nome? Chi era quella ragazza che aveva già incontrato?
In quei pochi frangenti il suo cervello associò tutti i ricordi, senza alterare l'espressione facciale del Genin interiormente crucciato.
Kiri. Bar. Clan. Takoyaki.
Una piccola illuminazione lo colpì in pieno come un kunai nella testa.
Se sei qui per ordinare qualcosa, penso tu abbia già visto come è conciato il posto, nessuna pietanza o bevanda che non sia in un contenitore sigillato... Alzò la bottiglia verde come per farvi porre l'attenzione della sua interlocutrice
...è consigliabile. Sorrise un po' mesto per la situazione in cui si trovava.
Uno sguardo breve verso le altre persone dietro alla ragazza, giusto per vedere se li stessero guardando con sospetto o curiosità.
E adesso come diamine imbastisco un discorso? Che cosa posso dire? Perché sembra tutto così surreale? Analizzando la situazione direi che non c'è molto di cui parlare, sappiamo i nostri nomi e basta. Bhè, io so che è gentile o quanto meno cordiale, ma nient'altro.
E se costruissi come un falegname?Si accomodò radrizzandosi un po' sulla sedia, deglutì e...
...vide intromettersi al tavolo, di punto in bianco una persona. Semplice, normale, senza scrupoli si era seduto sulla sedia accanto a lui, alla sua destra. Non era nel locale, non prima dell'entrata di Maryam, su questo ne era sicuro. Guardò la bottiglia e il bicchierino, e insicuro sul cosa dire, alzò la bottiglia.
Alla salute straniero!Bevve un sorso dalla bottiglia, poi la porse alla ragazza, provando ad essere quantomeno gentile, era l'unica che non aveva nulla da bere al tavolo.
Birra bionda, tra quelle meno forti, se vuoi favorire, prego.Aveva mentito, o almeno in parte, quella doveva essere una delle bevande meno forti che possedesse l'oste nel locale, ma era comunque una che in un comune negozio sarebbe stata vista come mediamente forte, per quel tasso alcolico superiore a molte altre. Il bar dove si trovava dentro però sembrava un ambiente dove una contorta evoluzione alcolica stesse avvenendo, con il risultato finale prevedibile: tutto ciò che sarebbe stato più forte avrebbe prevalso sulle bevande “inferiori di qualità”.
Alcune paroline magiche si avvicinarono all'orecchio dello shinobi della foglia, quello che gli era parso un po' tracotante nelle sue maniere voleva proporre un lavoretto a qualcuno annoiato, e si dava il caso che lui lo fosse. Per tutta risposta decise di volersi teneri ancora su un profilo basso.
Che tipo di lavoretti avresti in mente? Se sono meno monotoni di giri di perlustrazioni dentro le mura della città mi va bene. Inoltre dipende da che persona cerchi, Konoha è molto grande...Non aveva messo mezze condizioni, voleva vedere cosa aveva tra le mani, una persona scontenta di come si lavorava a Konoha dopo la grande guerra, o qualcuno che aveva intenzione di aiutare in modi più concreti e decisivi. Almeno sapeva che era di Suna, forse.
Appoggiò il gomito destro sul tavolo e con la mano sinistra spostò il mantello tanto da fargli vedere parte del distintivo delle milizie della Foglia che teneva sul braccio.
Spero non mi rida in faccia quando verrà a sapere del mio grado, solo perché mi reputa inesperto, io la volontà ce l'ho, mi sono mancate le occasioni, fino ad adesso per lo meno.Con fare un po' infastidito, se non tracotante per la persona che non sapeva di avere vicino disse:
Come mi disse una persona tempo addietro, non pensi che sia meglio che ti presenti prima di tutto?Un mezzo sorriso fece capolino sulle labbra del ragazzo, che diede un'occhiata alla ragazza, per vedere se si ricordava chi era tale persona e sperando, perché non ne era sicuro, di aver rotto definitivamente il ghiaccio.
Bhè, lo spoiler sta per il fatto che non ho descritto il pg di Vash minimamente per via della modifica della scheda che ha apportato e per l'aggettivo "capelli ramati", infatti non capisco se parlo ad uno pseudo Deidara o a un infuocato della pallacanestro XD (Infuocato per i capelli ù.ù)
Ok, la differenza può non starci immediatamente, ma per via dell'aspetto potrebbe ricordare qualcosa al mio pg
Edit: Corretto un "non" di troppo e ci tengo a precisare che la bottiglia di birra è a metà quando la offro a Maryam (una da 66 cl si intende, sennò manco a pagarlo avrebbe sorriso xD)