Walking down the line

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Endymyon
view post Posted on 7/9/2011, 10:24





Narrato
Pensato
Parlato

Un leggero venticello fresco accarezzo il volto e i capelli di Jin, e questi ultimi vennero spostati ed oscurarono parte della visuale del ragazzo e incominciarono ad infastidire i suoi occhi dal colore smeraldino e bordati di grigio. Accorgendosene, il ragazzo sistemò la bandana rossa più in alto sul capo, sperando che in tal modo che le ciocche burlone non riuscissero ad avvicinarsi ai bulbi, benché spinte dal vento giocoso.
Certo che spesso penso di dovervi tagliare, lo sapete? Ogni qual volta vi si presenta l'occasione mi infastidite e mi fate fare di questi monologhi interiori inutili e assai sconcertanti qual'ora gli dessi voce. Meglio se mi incammino... Sì, ma per dove? Considerando che oggi è Domenica e che di solito tutti i posti sono affollati, dovrei recarmi dove la gente non si recherebbe... Magari in un bosco, a prendere un po' d'aria fresca e riposarmi, però dovrei andare a casa a cambiarmi e mettermi qualcosa di diverso...
L'abbigliamento del ragazzo consisteva nei sandali in dotazione ad ogni shinobi, un paio di pantaloni con varie tasche, simili a quelli militari, una maglietta a maniche corte sotto un giubbotto di cuoio con varie tasche, e tutto ciò che vestiva, bandana rossa esclusa, era di colore nero. Tale colore, oltre ad accrescere le probabilità di passare inosservati durante la notte, piaceva al ragazzo, magari era il suo colore preferito, anche se non aveva mai riflettuto seriamente su questi argomenti per lui banali.
...Sennò posso andare da un amico! Peccato che io non sembra ne abbia, e il più vicino non so dove abiti, mentre lei è ad una giornata di viaggio da qui... Che vita sprecata sembra la mia, pochissimi amici, inizio di una carriera in cui non mi sono nemmeno applicato per salire digrado, e pochi ricordi, dei quali i più felici sono stati la mia promozione.
Empty shell inside of me

Camminando sovrappensiero per le strade, calciando ripetutamente un ciottolo, con lo sguardo basso fisso su quel oggetto che probabilmente derivava dalle macerie di qualche edificio devastato dalla calamità di tempo addietro, raggiunse l'accademia, il posto in cui aveva dato prova delle sue capacità ed era diventato shinobi.
Il luogo di molto dolore fisico, il più intenso e devastante di tutta la sua vita, quando si era lacerato la carne fino quasi alle ossa, ma nonostante ciò, era il luogo con i migliori ricordi, forse amplificati a causa dello stress e dell'ansia che aveva provato, forse per la promozione o perché aveva trovato un compagno di missioni. Le ragioni erano tante, ma tutte avevano come fulcro l'inizio della sua carriera.
Seduto su un muretto, controllato che i kunai fossero al loro posto e che i guanti neri fossero nelle rispettive tasche, Jin prese in mano il copri-fronte con il simbolo della foglia, che fino a poco prima era nascosto nella tasca sinistra del giubbotto che indossava. Intento a riflettere sul passato e a rigirare, toccare e percorrere i bordi metallici con le dita, rimase in silenzio a fissare nel vuoto assoluto, simile ad una delle molte statue ioniche, con lo stesso sorriso, quasi beffardo, impresso sul volto.



 
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Endymyon
view post Posted on 8/9/2011, 19:41





Narrato
Pensato
Parlato

Un ragazzo entrò nel suo campo visivo, a poco a poco, e gli venne incontro. I suoi pensieri, torbidi e non molto piacevoli in quel momento, non lasciarono che la coscienza si risvegliasse, e solo quando il giovane parlò diretto a Jin, quest'ultimo si riprese. I suoi occhi vagarono per controllare la zona, sorpreso dal non vedere nessun altro lì vicino che rientrasse nella sua visuale, ma cosciente che il posto era pieno di vita e che probabilmente in molti erano dentro l'accademia.

E adesso? Cosa dovrei fare? E' certo che le sue parole mi lusingano, e che potrei tirarmela e dire che sono molto importante e non ho tempo da perdere, oppure che aspetto qualcuno, sinceramente non ho voglia di aiutare nessuno ad allenarsi. Meglio ancora, non penso di essere capace ad aiutare, sono ancora un Genin e non ho ancora esperienza nelle missioni, e di combattimenti ne ho fatti pochi e con scarso risultato. Dannata insicurezza, tu sei uno dei mali peggiori che ci sia al mondo. Analizziamo i fatti, lui pensa che io sia un ninja abbastanza forte, perciò una scusa mi tirerebbe fuori dai guai in qualunque caso, ma d'altro canto, oggi è domenica, il giorno che odio di più per la noia che rappresenta e per la moltitudine di persone.

Finito l'inchino del ragazzo, Jin appoggiò le dita sul muretto, si diede una spinta con i piedi subito dopo essersi sollevato di qualche centimetro dal muretto, per atterrare in piedi di fronte a colui che sarebbe potuto essere un compagno nella sua avventura contro la giornata che tutti dedicavano al riposo.

Purtroppo per te non sono uno shinobi tanto forte quanto potresti immaginare, sono un semplice genin uscito poco tempo fa dall'accademia, anzi, dal corso con il senpai. Devo dire che dopo il corso mi sono allenato, ma non sono sicuro di poter essere un bravo istruttore...

Detto ciò, infilò le mani nelle tasche più alte dei pantaloni ed estrasse dei guanti neri fatti di qualche pelliccia sintetica di scarso valore. Vi infilò le mani dentro, e durante tale operazione continuò a parlare con lo stesso tono di voce, serie e pacato.

...Non ho molta esperienza, non sono nemmeno un topo di biblioteca.

Con il volto rivolto verso destra, verso uno spiazzo verdeggiante di erba incolta, il ragazzo adocchiò sul limitare un grande albero che aveva i rami bassi e offriva una maggiore ombra degli altri, e con assoluta disinvoltura, avvicinando la mano destra alla tasca laterale sinistra del giubbotto, all'altezza del pettorale, estrasse il kunai, e con un rapido movimento della mano in direzione delle basse fronde, lanciò l'arma.

Se hai comunque voglia, potresti dirmi il motivo per il quale hai scelto di diventare un ninja, io vado deve si è conficcato a terra, all'ombra di quell'albero.
Passeggiando a passo lento e ammirando il cielo striato con alcune nuvole sparse qua e là, rimembrò che quella era la stessa domanda che gli aveva posto il suo senpai dai capelli rossi


 
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Dark Zack
view post Posted on 9/9/2011, 13:39




narrato
parlato


Bel modo di cominciare la giornata. Zack si era alzato in aperta mattina di buon umore e pieno di energie, pronto per una gustosa colazione, pasto al quale non riusciva a fare a meno e, stiracchiandosi, si era avviato verso la cucina scoprendo, con suo grande disappunto, che il latte era finito. Fu quindi costretto ad uscire di casa a comprarne qualche litro e, seccato, si vestì con i suoi soliti abiti, maglietta e pantalone nero con addosso un mantello rosso, indossò il coprifronte, oggetto dal quale non si sarebbe mai separato, ed uscì di casa. Fuori il tempo era piacevole: il sole, leggermente oscurato dal cielo striato da nuvole, batteva caldo sulla testa dei passanti, accompagnato da un fresco piacevole venticello, che faceva svolazzare il mantello del ragazzo qua e là. L'Uchiha, andando avanti per le strade di Konoha a passi pesanti e sbuffando vistosamente con le mani in tasca, si ripromise che in futuro avrebbe sempre controllato se ci fosse stato latte sufficiente per la mattina successiva, e fu giusto in procinto di arrivare nei pressi del mercato quando si ricordò che era domenica, e che era quasi tutto chiuso. Imprecando, fece per tornare sulla strada di casa, quando vide un ragazzo, che poteva essere uno studente vista l'assenza di coprifronte, saltare per i tetti a mo' di ladro, e chissà perchè, il giovane attirò la curiosità di Zack. Forse perchè gli ricordava se stesso da studente, forse perchè voleva vedere cosa aveva da correre così, l'Uchiha non tornò a casa, ma seguì di nascosto il ragazzo che saltava per i tetti. Dopo poco tempo però, il giovane incontrò un ninja mascherato, ma quello che si dissero fu ignoto a Zack. Fatto sta che però il ragazzo si sedette mogio su una panchina, apparentemente perso nei suoi pensieri. Di nuovo l'Uchiha, dopo un po' di attesa, fece per tornarsene a casa, stufo e arrabbiato per aver sprecato un pezzo della mattinata, quando il giovane, apparentemente ripresa la sua energia, iniziò a correre verso un altra meta. Lo shinobi, nuovamente incuriosito, riprese a pedinarlo. Il giovane si scoprì presto diretto verso l'accademia ninja e questo colmò i dubbi dell'Uchiha, facendogli capire che si trattava proprio di uno studente, uno in cerca di senpai per di più. Il ragazzo cercava incessantemente di fermare altri ninja affinchè potessero allenarlo, con scarsi risultati. Ad un certo punto il giovane si rivolse ad un altro ninja, con capelli lunghi e neri che sventolavano al vento, scaturando la sorpresa e l'ilarità di Zack. Jin non gli sembrava esattamente il ninja ideale per fare da senpai a qualcuno, ma non si intromise e, seppur non sentendo il discorso tra i due, capì che si sarebbero messi all'ombra di un albero dove Jin aveva lanciato un kunai. Lo shinobi si chiese che bisogno ci fosse di lanciare un kunai per indicare un posto a sedere, ma si ritrovò a scuotere la testa, non trovando alcuna risposta e, nascosto dal muro di un edificio, riprese ad osservare la scena. Chissà, forse la mattinata gli avrebbe riservato qualche cosa di divertente da vedere...

Mi intrometto anche io in questa ruolata se nessuno ha niente in contrario. :strasuca:
 
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2 replies since 7/9/2011, 10:24   62 views
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