Un nuovo Team pronto alla partenza!, Addestramento Kiro Yakushi & Akahito Toshie.

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Shin •
view post Posted on 4/4/2011, 14:40




★ ★ ★

« Parlato. »
๑ Pensato. ๑

Narrato.

Sensei Shin 2#


Si riesce a scorgere uno splendido panorama da la sù, si proprio lì, dove sono scolpite le faccie degli Hogake che hanno preceduto la storia di questo villaggio e che lo hanno fatto diventare importante e potente allo stesso tempo. Impressi oramai nella storia son loro che hanno sudato e buttato sangue per il bene dei proprio compaesani, quel bene che riusciranno a fare anche quelle giovani matricole che attende il rosso. E' seduto su di una panchina, quella famosa panchina appunto che gli permette di vedere Konogakure dall'alto e autoconvincersi della sua immensità. Quella leggera quanto piacevole brezza che soffia da quelle parti fa si che alcune ciocche ribelli vanno ad appoggiarsi sulla sua fronte alla rinfusa, quando con un semplice quanto delicato movimento della mancina riesce a portarseli indietro mostrando quel simobolo raffigurato sulla tempia. Ai suoi corsisti avrebbe fatto mandare una lettera il giorno prima con precise e chiare indicazioni: Ore 06.00 del mattino al campo d'addestramento, con un Accademia alle loro spalle che tanto non sembra più essere. Solo macerie e cenere e qualche operaio a svolgere compiti di pulizia, perché se non sarà domani o l'altro ancora, anche ella ritornerà a splendere come il resto degli altri villaggi sommersi da quei luridi mostri. Per lui che assapora il silenzio tombale di quella zona non ci sono problemi sul fattore dell'orario come avrebbero riscontrato sicuramente i suoi allievi, poiché egli è un non-dormiente. Difatti vorrebbe, ma non può, perché il suo io interno non glielo permette per nessuna ragione al mondo, altrimenti si potrebbe scatenare l'inferno vero e proprio. Una manciata di secondi dopo che si sarebbe eretto in piedi avrebbe usato la tecnica del teletrasporto che l'avrebbe portato in pochi attimi dinanzi all'accademia per osservarla ed attendere silente i suoi allievi. Non una giara alle sue spalle, non ne ha la motivazione di portarsi quel contenitore ingombrante alle sue spalle, solo quella semplice tunica e quei pantaloni piuttosto stretti dal color vermiglio della vita coprono le membra del Sabaku no Shin.

SPOILER (click to view)
Bene ragazzi, ha inizio la vostra avventura.
Per quanto riguarda l'ordine di post è libero, ovviamente uno per testa fino a quando non risponderò io. Shizue è in gita, in ogni caso iniziamo poi ci seguirà. Buona fortuna!
 
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~Phoenix
view post Posted on 4/4/2011, 16:23




Chapther: 0 ~ Apocalypse !

Preludio
Notte Fonda, Kiri
~ 1:20 a.m

~Legenda~

Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Altrui





Attimi, Minuti Ore...
Non si poteva dare un tempo preciso per risolvere quella catastrofe. Quella notte sembrava il giorno del giudizio, si vedevano correre gli abitanti del villaggio per trovare una via di fuga. Proseguivano dritto, erano in massa e cercavano un'aiuto disperato.
Quella notte nel villaggio si udivano solo urla, urla di gente disperata che veniva uccisa o che aveva perso i propri cari. I ninja di Kiri non riuscivano a respingere quelle ordate di mostri che invadevano le vie, sembrava un incubo, per ogni vicolo vedevi sbucare quelle creature malefiche pronte a ucciderti. Ma poi... Poi arrivarono gli eroi, quelle persone che fino a un tempo si credeva esistere solo nelle storie, erano a centinaia pronti ad aiutare. Ebbene sì erano i rinforzi degli altri villaggi che risposero all'allarme. Mentre i ninja soccorrevano gli altri abitanti, Kiro correva per i tetti, uno dei posti più sicuri in quel momento, in quel preciso istante il ragazzo stava correndo per la vita di suo padre.

Anf... Anf... Ancora un'altro pò e sono arrivato. Anf... Anf...

i polmoni iniziarono a dilatarsi, le arterie e le sue vene si gonfiavano quasi come se si stessero sporgendo fuori dalla sua epidermide. Ma non poteva mollare, in quel momento correva per liberare suo padre, visto che i prigionieri e i criminali erano l'ultima priorità delle autorità. Poteva sembrare strano ma in quel momento per il mizukage gli abitanti erano la massima proprità. Passarono dieci minuti dalla sua lunga corsa e arrivò a destinazione. Scese subito e con un calcio sfondò la porta. Quella "galera" era deserta, le celle erano tutte aperte e mentre Kiro correva per le celle notava alcuni cadaveri, iniziò a preoccuparsi, non poteva pensare che suo padre era morto. Ma poi... L'inevitabile divenne realtà, in una cella con su scritto il nome del padre si notava una grande ombra, il ragazzo all'inizio pensava era suo padre ma quando si avvicinò, si trovò difronte al "diavolo". In quel momento il ragazzo non riuscì a tenere i nervi saldi, come ogni altro studente e senza indulgi conficcò il kunai sul torace del "verme gigante".
Il suo attacco fu invano tutt'al più fece imbestialire la creatura che si apprestò ad avventarsi su Kiro. Si sentiva perso, ma poi sentì improvvisamente una stretta sul suo ventre, ebbe il tempo di abbassare lo sguardo e notò un braccio... Era un Chuunin di Kiri che quella notte salvò la vita al ragazzo e lo riportò sulle imbarcazioni per Konoha.



Chapther: 1 ~ Accademy ?

Konoha, Alba ~ 4:00 a.m



Dopo quell'inferno, Kiro fu inserito in un alloggio temporaneo fino alla cacciata dei mostri.
Si alzò presto quella mattina, ripensava a quell'orrore e ripensava anche alla sua perdita. Anche se odiava suo padre per quello che gli aveva procurato nella sua vita, non riusciva a non volergli bene, era pur sempre l'artefice della sua nascita.
Quella mattina a Konoha l'aria era afosa, questo già dava noia al ragazzo perché non era abituato
a quel clima.
Uscì fuori sul suo terrazzino e guardava all'orizzonte, c'era una bella vista e questo non dispiaceva al ragazzo. Poi quando tornò all'interno della sua abitazione trovò una lettera sul tavolo. Egli non ricordava di averla ricevuta o forse non se lo ricordava e così curioso l'aprì. Al suo interno c'era un biglietto dell'accademia di Konoha che invitava il ragazzo a seguire il corso per diventare genin.

Accademia? Non ricordavo di essermi iscritto.

Ebbene sì, in quel periodo ci servivano nuove forze e quindi chi aveva anche un minimo di talento era costretto a diventare Genin per ritornare in quell'inferno.
Kiro allora deciso a rivendicare la morte di suo padre, anche se avrebbe dovuto farlo in solitario, si andò a vestire.
Il suo abbigliamento era molto comune, indossava una camicia con una cravatta un po' slacciata e un semplice pantalone.
Una volta preparato si accese una sigaretta e uscì per il villaggio per arrivare all'accademia.
Le vie erano deserte, magari era ancora molto presto o forse l'episodio di ieri aveva scandalizzato tutti. Arrivato all'accademia, vide una figura poggiata sul muro, forse era lui il sempai, dopotutto non c'era neanche un'anima viva a parte lui.
E con aria annoiata gli parlò...

Sarei qui per il corso accademico. E' lei il mio sempai?

E poi il silenzio soccombette l'ambiente.



Data Base

~ Status
Nome: Kiro Yakushi
Villaggio: Kiri
Grado : Studente
Energia
: Gialla

Chakra = 100/100
Status Fisico = Intatto
Status Mentale = Annoiato

~ Equipaggiamento:
»Kunai: 5
»Flash: 2
»Makibishi: 3

~ Consumi:

~ Tecniche Utilizzate:

~ Off GDR:



Edited by ~Phoenix - 6/4/2011, 18:22
 
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~Sangue~
view post Posted on 6/4/2011, 16:28





Parlato/Scritto da Altri
Parlato
Pensato
Pensato dalla Mente Irrazionale
Onomatopee


~Una Curiosa Iniziativa



»Kirigakure. Casa sperduta. Ore 6:30 a 8:40. Un giorno prima.



Lacrime amare scorrevano lungo il suo viso, rigando la perfezione che sembrava essere racchiusa in esso. Gli occhi, semi iniettati di sangue, guizzavano a destra ed a manca, alla ricerca di un conforto che paia umano. Perché la sua mente, al solito, aveva ideato un terribile scherzetto, che l’aveva fatto destare con un notevole mal di testa. Le memorie obnubilate erano tornate.

[…]



Un ragazzo intorno ai diciassette anni guarda, spaesato, la figura divina che gli si para dinnanzi. E’ così bella, aitante, che non è in grado di concepirla. Doveva essere l’ente perfetto rappresentativo di un’idea ancor più elevata e trascendente. E lui non è ad un livello di sviluppo intellettivo tale da esser degno di esso. Scoppia in lacrime, poiché la sua mente irrazionale ha ripreso il sopravvento, e cerca il conforto del caldo corpo del sensei. Ma nulla arriva. Ah, quant’è stata sciocco a credere che un tale eroe si possa interessare di uno sgorbio. Si alza con quel po’ di dignità che gli resta, abbandonando ogni pensiero ed ogni amore lì, sul posto. Torna a casa, dove spera nel conforto del padre, ma sa che non potrà più amare persona altra del maestro che ha risvegliato nel suo cuore la gentilezza.

[…]




Un moto di disperazione soffocò il ragazzo, accompagnato da un giramento di testa ed un conato di vomito. Si era alzata troppo in fretta. I piedi nudi soffrivano il freddo del pavimento washitsu, caratterizzato da otto tatami, tappeti soffici dalle dimensioni di 180x90 centimetri. Il colore era di un anormale beige, scelto proprio perché non comune. L’infelice era dotato di un carattere particolare, che gli forniva una naturale predisposizione per tutto ciò che è autodistruttivo, lunatico, strano o, quantomeno, particolare. Aveva cambiato casa, separandosi dal suo sene, sperando in tal modo di non procurargli più dolore. Mai scelta fu più sbagliata ed impopolare, causando nel vecchio padre un dolore al cuore che era risultato quasi insopportabile. Fortunatamente era intervenuta una nuova donna a soddisfare le sue voglie, la quale faceva funzione di moglie e figlia contemporaneamente. Il kiriano era conscio che si trattava di un ripiego, ma era stato anche il passo fondamentale per troncare i rapporti con quello che riteneva la figura di riferimento, il faro della sua vita.
E dunque eccolo, solo e sconsolata nel suo grande appartamento, ultimo regalo del padre, mentre trascinava i piedi intirizziti verso il bagno. Questa doppia stanza, almeno questa, era in linea con lo stile del paese: era composta da due luoghi fondamentali, la toilette e l’ofuro. Quest’ultimo era il bagno vero e proprio, caratterizzato da una cabina impermeabile monoblocco, dotata del sistema di erogazione e riscaldamento dell’acqua. Entrò nel primo ambiente ed aprì la calda doccia, con i capelli rossi che le arrivavano fino alle cosce. Quant’era stata stupida nella sua vita, aveva abbandonato così tante occasioni che lo stesso fato si era rifiutato di fornirgliene di nuove. Era fuggita dal suo amore, poi dal suo sogno, poi dal suo punto di riferimento. Purtroppo non c’era modo di sfuggire alla sua immanente mente, divisa in due parti, alternativamente sveglie o dormienti. Chiuse con un movimento lento e stanco l’acqua, dopo aver riflettuto una decina di minuti. Ricoprì in fretta il suo corpo ignudo con vestiti da grande occasione. Una sottile calzamaglia scura venne indossata lentamente ed a fatica, scivolando sulla pelle come un serpente d'acquitrino scivola sinuoso verso la sua preda. Il tessuto ruvido strusciava impietoso, avanti ed indietro, mentre il ragazzo si piegava ed indossava il resto del vestiario. Una toga color blu perlato si gettò pesantemente verso i piedi dell'aspirante shinobi, sconfitto dalla pressante forza di gravità. Così grande, così oppressiva. La poteva sentire schiacciare il suo cuore ad ogni respiro, ad ogni battito cardiaco. Prese distrattamente da un polveroso scaffale guanti di color omologo. Era davvero così cresciuto? Appartenuti alla sua maestra, forte ricordo nostalgico della sua precedente vita, un tempo gli arrivavano fino alla spalla. Ora non riuscivano nemmeno a superare l'avambraccio, raggiungendolo appena. Infine, si lanciò sul letto, cedendo orsù alle sue emozioni, languendo e scoppiando in un pianto sommesso. Le guance pallide erano rigate da sottili rivoli di lacrime, i capelli color bianco sporco erano arruffati e parean vivere di vita propria. Avrebbe scommesso un’ingente somma di denaro, ed avrebbe vinto, sul fatto che il suo aspetto era in grado di mettere paura anche allo shinobi più intraprendente.
Toc Toc

Udì bussare alla porta una, due, tre volte, ma rimase immobile, pallido, perché dalla lussuosa finestrella di legno bianco che dava sulla strada sterrata ed isolata, aveva facilmente visto chi si era avvicinato. Aveva una divisa blu, un cappello stile vigilante ed una borsa da lavoro che pendeva da una spalla, sbattendo ritmicamente ad un’anca.

Akahito, ehi Akahito?
-Che c’è?!?
Postino!


Le battute di un divertente siparietto comico le erano riaffiorate, o meglio, erano state letteralmente trascinate, in mente. La sua più grande paura, ciò che le poteva fare più male, aveva bussato sulla porta di casa. L’ennesima occasione o delusione? Forse dipendeva solo dalla sua volontà, in fondo, ma non avrebbe risposto presente. Non lì, non in quelle condizioni, non in quel momento. Cercò di darsi un contegno il più rapidamente possibile, batté ogni record, ma l’uomo in divisa era ormai lontano. Eppure, dalla camminata, dal saltellare, sembrava più leggero, privato di un peso. Per un attimo le riportò alla mente il padre…
E fu allora che la vide: la lettera, lanciata sotto la porta, che sbucava appariscente in quel micro-universo monotono. La lesse e la rilesse, più volte, pensando a ciò che era il passato. Aveva detto, un tempo, che era necessario pensare solo al presente [ciò che è stato, è stato, non ha senso rivangare, ciò che sarà, è futuro e viene deciso nel presente, che è dunque l’unica cosa su cui dobbiamo riflettere] ed ora aveva deciso di riprendere la sua filosofia.
La lettera citava le seguenti parole di un messia salvatore:



Nonostante la recidività mostrata nel fallire gli appuntamenti importanti, l’Accademia ha deciso di darle l’ennesima opportunità, sperando di raccoglierne, un giorno, i frutti. Pertanto, il suo Senpai ed i sui compagni l’attendono nel campo di addestramento del Konohagakure, alle ore 6:00 del mattino di domani.
Siamo fiduciosi del fatto che lei non abuserà oltre della nostra pazienza.




»Konohagure. Ore 6:30.



Ed alle 6, egli, naturalmente, non vi era. Nella sua mente il ritardo era fondante, tanto che neanche alle 8:20 era presente. In volata, veloce come un quasi-shinobi, percorse i vari kilometri che separavano la strada maestra dall’accademia. Dopo dieci minuti di corsa giunse trafelato e disperato. Quale strano scherzo del destino o, più probabilmente, della fatica, gli fece apparire l’immagine del vecchio padre, che parlava con un Jonin della situazione critica comune a tutti i villaggi. Ma egli non era che un'illusione fugace e fallace. Entrambi camminavano rapidi ed ella era ormai troppo stanca per inseguire un’ingannevole visione. Attese altri cinque minuti, in modo tale da potersi ricomporsi e presentarsi in modo decente all’ennesima cacciata dall’accademia. Arrivò nei pressi del campo, ma, prima di fare l'ultimo passo, si volle fermare, per guardarsi intorno. Che triste spettacolo le si parava davanti. Ben poco era in piedi: quello che un tempo doveva essere il maestoso edificio dell'accademia, ora non era che un cumulo di macerie e poco più. Egli sapeva della sua fortuna, della valente operazione di difesa ad oltranza portata avanti dai devoti ninja. Se solo fosse stato più forte, avrebbe potuto combattere anche lui. Se solo fosse stato meno inetto, non avrebbe sprecato 17 anni di vita. Come avrebbe voluto poterli dare ai suoi cari, concedere loro altro tempo, per poter godere dei frutti di una vita piena e felice!
Pressante l'emicrania si riaffacciò, l'Altro tentava di gettarlo nella disperazione, ma non ci sarebbe riuscito. Egli avrebbe tenuto fede ai precetti ninja. Non si sarebbe mai arreso. Mai. Indossò il cappuccio della toga, la quale ombra andò a posarsi lieve sul viso delicato del giovine, oscurandolo e rendendo noti solo i tratti generali. Rinnovato il coraggio, entrò, trovandosi di fronte due figure in posizione opposta. Uno era un giovane, probabilmente suo coetaneo, gli dava le spalle, mostrando all'aspirante shinobi solo i capelli biondi, che gli calavan a caschetto, mossi, fino alle spalle. Diversi centimetri più basso era di corporatura magrolina. Innanzi al secondo ragazzo, si ergeva un terzo ente, più imponente di certo, almeno in altezza. Emanava sicurezza, determinazione, pur non avendo negli occhi lo sguardo omicida di chi vuole "spaccare il mondo". Occhi celesti, profondi ed intensi, che formavano un dualismo imprescindibile e perfetto con i capelli di un rosso così intenso, passionale. I pantaloni, di color pari ad essi, cadevano stretti sulle gambe. Solo una tunica a completare il quadro di un corpo dalle proporzioni perfette, che faceva passare la sua esilità in secondo piano.
Akahito non disse nulla. Il silenzio della landa era così piacevole, non avrebbe mai avuto il cuore di romperlo. Si limitò ad aspettare, fissando con occhi impazienti le due figure.



CITAZIONE
†Status

Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Impaziente, interiormente combattuto
Condizione Fisica: Illeso

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 5/5
Kunai 3/3
Flash 2/2


SPOILER (click to view)
Vorrei ringraziare Shin per avermi permesso di partecipare al corso ed augurare buona fortuna a tutti ^^



 
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Sasshi
view post Posted on 7/4/2011, 17:47




CITAZIONE

Mi dispiace per voi, ma quel figaccione di Shin non potrà farvi da Sensei. Accontentatevi D=


Aaaaaaah!!! Tardi, tardi, tardi!
Erano le sei e tre minuti!
Possibile che io debba fare tardi al mio primo giorno si lavoro?!
Della sabbia percorreva il mio stesso traditto, alzandosi visibilmente ad ogni mio passo, mostrando allo stesso modo quanto ero di fretta.
Arrivai giusto all'angolo prima dell'incontro, per fermarmi e calmarmi un po'.
Non m'ero ancora mostrato ovviamente.
I senpai devono avere comunque il loro giusto portamento e atteggiamento.
Lo avevo letto in una di quelle riviste "Senpai si nasce, non lo si diventa", oppure "Senpai Tv". Come non citare "Di più Senpai" o anche "Senpai moderno"!
Ah, sì sì, queste erano le vere cose che accompagnavano un uomo di vita durante l'arco della settimana!
Mi misi gli occhiali da sole.
Belli eh!
Avevo addosso una semplice maglietta bianca, con nessun motivo sopra.
I pantaloni erano dei classici bermuda con un motivo militare sopra, che mi arrivavano giusto giusto alle ginocchia. In fondo poi, un classico paio di sandali da ninja.
Il coprifronte di Konoha invece, ben in vista sulla spalla.
Ecco, ecco, sono pronto per fare la mia entrata!
Sorseggiando la bibita che pochi attimi fa avevo comprato, entrai in scena.

Ta-ta-taaaan!

...


U-una sola persona?
Ma come?
E poi che ci faceva quello di Suna là?!
Mi aveva sempre fatto paura quel tizio!
Non è che?
No, no, non posso aver sbagliato giorno!
Mi girai per controllare le schede di lavoro.

Ah-ah-ah!

Avevo sbagliato giorno!

E adesso, e adesso?

Ehm, scusi, S-shin giusto? Mi hanno detto che deve andare dritto dritto dall'Hokage per una missione. Ci penso io qua.

Nessuna risposta.
Nessun fiato.
Solo un cenno per dirmi che aveva capito.
Lo guardai volatilizzarsi.
E anche stavolta è fatta!
Guardai quello che doveva essere il mio allievo per poi sussurrargli, mettendo la mano davanti alla bocca per farmi sentire solo da lui.

Gliel'ho fatta vedere eh!

Rimettendomi poi in una posizione decorosa, mi presentai.

Sono il tuo Senpai, mi chiamo Ryoga. Tu invece sei?

Ma mentre parlavo sbucò fuori un altro tizio, un po' ambiguo a dir la verità. Forse erano venuti a prendermi per la bugia detto al mio collega?

Non sono stato io! È stato lui!

Gli dissi, prima ancora che lui potesse proferir verbo. E dicendo ciò indicai il mio studente, senza alcun rimorso.




CITAZIONE
I miei post saranno un po' sbrigativi, magari con qualche errore, dato che spesso sono di fretta. Voi cercate ovviamente di dare il meglio. Ricordate che lunghezza non è uguale a bellezza 8D

 
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~Phoenix
view post Posted on 8/4/2011, 11:34




Chapther: 2 ~ This is Crazy ?!

Mattino, Konoha~ 7:15 a.m

~Legenda~

Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Altrui





Madness...
Il silenzio che avvolgeva i due si interruppe quando arrivò un terzo. Egli aveva un coprifronte e le sue movenze erano molto ambigue. Arrivato vicino ai due iniziò a sussurrare al ninja di suna, che dopo aver sentito quelle parole se ne andò.
Kiro non riusciva a spiegare quella situazione era molto confuso e dopo un po' il tizio iniziò a parlare senza che Kiro attaccasse discorso...Questo Scatenò nella mente del giovane studente un solo pensiero: pazzia.

Questo è Pazzo?

Una volta dileguato il primo sempai ci avvisò che aveva preso il posto dell'altro.
Non spiegò lo scambio di sempai, magari avevano sbagliato giorno, ma comunque...
A Kiro interessava poco, voleva finire quel corso al più presto.
Prima di incamminarsi però il giovine si presentò. Questa volta sperando che non saltasse fuori un'altro sempai.

Comunque io sono Kiro.

Il ragazzo non ebbe tempo di presentarsi che arrivò un'altro tizio, costui era senza coprifronte, magari era il nuovo compagno di accademia.
La reazione del sempai invece fu di nuovo strana, diciamo che si impaurì di questa figura e "spaventato" iniziò a dare la colpa a Kiro senza un valido motivo.
Lo studente stanco di questa farsa, iniziò ad incamminarsi per arrivare all'interno dell'accademia.
Poi girò lo sguardo e parlò ai due:

Non vorrei essere scortese, ma la finiamo con questa farsa? Voglio finire al più presto questo corso!

Kiro fece capire le sue intenzioni al sempai, ebbene sì, il suo obbiettivo era diventare un genin per combattere quei mostri che invadevano la sua citta. Era accecato di vendetta e avrebbe fatto qualsiasi cosa per vendicare la morte di suo padre.







Data Base

~ Status
Nome: Kiro Yakushi
Villaggio: Kiri
Grado : Studente
Energia
: Gialla

Chakra = 100/100
Status Fisico = Intatto
Status Mentale = Irritato

~ Equipaggiamento:
»Kunai: 5
»Flash: 2
»Makibishi: 3

~ Consumi:

~ Tecniche Utilizzate:

~ Off GDR: Scusate per il post scarno ma ho dovuto da fare. Come ha detto Sasshi non importa la quantità, ma la qualità, ho cercato di fare il mio meglio. Comunque Buona Ruolata a tutti.


 
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~Sangue~
view post Posted on 8/4/2011, 15:01





Parlato/Scritto da Altri
Parlato
Pensato
Pensato dalla Mente Irrazionale
Onomatopee


~Una Curiosa Iniziativa



»Konohagakure. Campo di addestramento. 6:40


Davvero incredibile ciò che accadde. Senza preavviso, senza causa apparente, un nuovo shinobi si presentò, rovinando tutto ciò che di bello vi era nel luogo e nel momento. La solennità di un istante distrutta dall'accumulo di fonemi insensati, usciti dalla futile bocca di un omuncolo, giunto quasi per caso lì. Capelli neri possedeva, nettamente meno forti ed interessanti dell'intenso vermiglio del ninja a cui si rivolgeva con quell'aria da scapestrato. Una palla di pelo parean a dir la verità. Occhiali da sole impedivano un analisi efficace degli occhi, elemento imprescindibile dell'espressività umana. Quel minuscolo muso, che rimembravano nel giovane Akahito un tenero Koala, era a dir poco strafottente. Indossava una semplice maglietta bianca priva di abbellimenti, stretta intorno al braccio destro dal coprifronte del Konohagakure no Sato. Essa era quasi troppo linda per appartener ad uno shinobi degno di tal nome. Sotto di essa, i colori mimetico-militare dei bermuda lunghi fino alle ginocchia, svettavano incredibilmente, dando l'impressione di una scoscesa scogliere che si affaccia su uno specchio marino. Solo egli parlò, l'altro ninja, il suo maestro, a quanto apprese, era stato richiamato dall'Hokage. Palesemente incline al silenzio, il Vermiglio abbandonò il campo, senza proferir lamento. Altrettanto si apprestò a fare Akahito, infastidito già a sufficienza dai presenti, che sembravan non essersi accorti di lui. Triste destino l'oblio. Già era sul limitar del campo, la lieve brezza accarezzava il suo volto, avvampante di vergogna e tristezza, refrigerandolo e portandogli assai lieve sollievo. L'afa del paese del Fuoco contribuiva al senso opprimente di arsura che lo affliggeva, portandolo vicino alle porte della Follia.


Sciocco. Lo sapevi di essere meno di zero. Non vali niente, non sei degno di aspirare a tali traguardi, levati di mezzo. L'unica cosa che si saprà di te è che sei stato vittima colpevole della Damnatio Memoriae, inevitabile tappa del tuo inesorabile declino


Sentiva l'inquietante consapevolezza della ragione. Il Male era forse lui? Realmente era la personalità dominante, o solo inganno frutto del Maligno? Non importava, la verità stava lì, lampante, sotto il suo guardo. Egli era lì. Il mondo stava lì. L'ultima occasione di una vita improntata a scelte sbagliate ed a fallimenti l'aspettava paziente. Se fosse stato davvero incapace, avrebbe compiuto una follia. Ma non era lui la parte Folle?
Si girò, tornò sui suoi passi, ripresentandosi una seconda volta. Sentì pronunciare vane parole dal bizzarro nuovo sensei. Non le ascoltò, si limitò a presentarsi, seguendo tutti i canoni della buona educazione, salutando con rispetto anche il nuovo compagno, per poi accodarsi alla sua richiesta di azione. Voleva iniziare, voleva mostrare al mondo la sua scarsa abilità. Akahito Toshie si era ripreso risoluto, e niente l'avrebbe più fermato...


CITAZIONE
†Status

Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Determinato, Ha dominato la sua parte malvagia
Condizione Fisica: Illeso

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 5/5
Kunai 3/3
Flash 2/2


SPOILER (click to view)
Avete completamente ignorato me medesimo, sigh sob sob xD Il mio personaggio sembra avere potenzialità elevatissime, visto che nessuno lo nota. Sarà un ottimo ANBU :asd:
Visto che Phoenix ha postato così in fretta e così bene, non potevo farvi aspettare, anche a costo di scrivere di meno. Per la tua descrizione, Sasshino [orribile il diminutivo] mi sono basato sul Ryoga originale (il porcello di Ranma, per intenderci), non avendolo proprio descritto e non riuscendolo a trovare da nessuna parte nel foro. Spero non ti dispiaccia ^^
In ogni caso io Sabato, Domenica e probabilmente Lunedì non potrò scrivere, quindi lascio tutto a voi in quei tre giorni (vi seguirò con l'IPad)

P.S.
Sono stato cattivo ed antipatico perché non avete prestato attenzione al mio pg...
Me la pagherete tutti :guru:

P.P.S.
Scusate gli arcaismi, la letteratura italiana si fa sentire.


 
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Sasshi
view post Posted on 10/4/2011, 22:53




Beh, ma!
Ah, va bene, va bene.
Era soltato un altro allievo.
Non ero andato nelle grane dunque!
Mi misi la mano al petto e sospirai di sollievo nel capire ciò.
Ma ecco, che subito i miei studenti cominciano a dare ordini, a prendere iniziative.
Andiamo di qua, andiamo di là, andiamo ad allenarci perchè voglio fare il ninja!
Guardai Kiro avanzare senza di me, in quel suo fare un po' da figo.
Non mi mossi e guardai l'altro studente, cercando spiegazione per il comportamento dell'altro.
Non trovai comprensione, anzi, anche l'altro sembrava risoluto a voler iniziare in quel modo. Tenendomi gli occhiali, chinando leggermente il capo e grattandomi la testa, feci due passi in scioltezza per poi, con un balzo, fermare l'avanzata del Kiriano, semplicemente posando la mano sulla sua spalla sinistra.

Ma dai, ma dai, non lo sai che chi ha fretta è destinato a perdere? Stiamo ancora un po' qui, senza muoverci. In fondo si sta bene!

Li guardai un attimo per poi cominciare il mio discorso, ovviamente preparato a casa da diversi giorni.

Dunque, dunque, cosa posso dire di me? Sono un ninja di Konoha e, per chi non lo sapesse ancora, mi chiamo Ryoga.

Recitai alla perfezione il copione che mi ero stampato in mente. In più sulla mano avevo scritto certe parole da usare e quindi... una sbirciatina e via!
E qui? Qui cosa c'è scritto?
Risata finta?
Ma certo, avrebbe dato sicurezza!

Ah-ah-ah!

In scioltezza, proprio.

Ma ditemi, c'è qualcosa di particolare che vi ha spinto qui, oltre alla lettera di commissione? C'è anche chi semplicemente viene per provare e non è certo una vergogna. Eppure mi sembrate troppo risoluti per avere un motivo così banale...
ah, ovviamente non siete obbligati a dirmelo, ma mi farebbe comunque piacere saperlo.


Dissi, aspettando che loro proferissero parola.

 
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~Phoenix
view post Posted on 11/4/2011, 10:18




Chapther: 3 ~ Stop Please !

Mattino, Konoha~ 8:10 a.m

~Legenda~

Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Altrui





Stop!
Kiro mentre si avviava venne fermato da Ryogo che poggiò la mano sulla spalla del giovine per fermarlo. In quel momento gli occhi del giovine si iniettarono di un rosso sangue e il suo istinto omicida avrebbe voluto affondare un Kunai nel petto del maestro, ma non poteva farlo.
Si girò e cercando di mantenere la calma si fermò e ascoltò il sempai.

Ma ditemi, c'è qualcosa di particolare che vi ha spinto qui, oltre alla lettera di commissione? C'è anche chi semplicemente viene per provare e non è certo una vergogna. Eppure mi sembrate troppo risoluti per avere un motivo così banale...
ah, ovviamente non siete obbligati a dirmelo, ma mi farebbe comunque piacere saperlo.


Voleva sapere le storie dei due ragazzi. Ma cos'era un provino?
Kiro non era andato lì per far sapere della sua storia, voleva solo finire quel corso.
Non aveva neanche richiesto l'iscrizione e adesso era bloccato lì, solo per un problema di ranghi.

Cosa vuole questo, anche sapere dove abitiamo!?

Kiro si girò, si sedette sul muretto e rifiutò di rispondere.
Non voleva raccontare per nessuno motivo al mondo la sua storia e neanche la morte di suo padre e quindi attese la risposta del 2° studente che anch'essi dai suoi comportamenti non prospettava nulla di buono







Data Base

~ Status
Nome: Kiro Yakushi
Villaggio: Kiri
Grado : Studente
Energia
: Gialla

Chakra = 100/100
Status Fisico = Intatto
Status Mentale = Irritato

~ Equipaggiamento:
»Kunai: 5
»Flash: 2
»Makibishi: 3

~ Consumi:

~ Tecniche Utilizzate:

~ Off GDR: Scusate per i post abbastanza scarni ma sono ancora post di presentazione credo e quindi non penso di dare ancora molta importanza. Ho intenzione di far evolvere il carattere del pg nella pratica e non nella teoria :ewe:



Edited by ~Phoenix - 11/4/2011, 12:11

 
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~Sangue~
view post Posted on 11/4/2011, 19:41





Parlato/Scritto da Altri
Parlato
Pensato
Pensato dalla Mente Irrazionale
Onomatopee


~Caos Calmo



»Konohagakure. Campo di addestramento. 6:45


Ipocrisia, banalità. Il nuovo sensei era definibile solo in questi termini. Ogni movimento era meccanico, come fosse stato preparato in precedenza. Nell'avvicinarsi al compagno di Akahito compì movimenti rapidi e fluidi, simbolo di un'esperienza e di un'abilità abbastanza elevata. Ma il giovane non poteva sopportare cotanta tracotanza. Sarebbe stata punita con la più potente tra le armi: la parola. Ex abrupto, sentì rifarsi viva una vocina flebile, impercettibile, che supplicava. Pareva piangere, disperarsi, ma ad un esame più attento l'atto di ridere era quantomeno palese.

Ora tocca a me, fai parlare me, Akahito.

No, non ancora, non era il momento. Il compagno si mise in disparte, in pieno atto ostilità. Sarebbe intervenuto solo ad inizio corso? O avrebbe deciso di andarsene prima? Non importava, in verità. Perchè era giunto l'attimo fuggente. Non gli rimaneva di coglierlo. Fece un bel respiro, il petto si gonfiò, fiero e maestoso. Indi, iniziò il lungo monologo, degno del più grande oratore, del più grande oratore folle. Chi avrebbe osato ignorarlo?


Io sono sempre stato restio a parlare del mio passato, perchè tanto non provoca moti di interesse in nessuna persona. I miei dati anagrafici le sono già noti e non sprecherò il MIO tempo con tali piccolezze. Ma se proprio vuole sapere i motivi ed anche se non vuole sapere, le narrerò di come la gente del mio paese abbia tradito la fiducia di una famiglia, voltandole le spalle e dimostrando come essere l'elitè non voglia dire sempre essere i migliori. Perchè ad ogni azione corrisponde una conseguenza uguale e contraria.-iniziò, a tal punto, a parlare a tratti, con numerose pause ed esitazioni. Anche se non potevano essere visibili, le pupille si restrinsero enormemente, le gote si arrossarono, dando all'aspirante shinobi un aspetto folle ed omicida- Quando nasco, mia madre muore nel parto e vengo accudito dal mio solo padre, il quale, per far di me qualcosa di più di un contadino, mi affida alle cure di un ninja esperto. Nel mio piccolo villaggio, quasi tutti gli abitanti sono ninja di livello medio-alto. Ed ecco che la mia tutrice si ammala di una malattia contagiosa, ma curabile. Grave sì, mortale pure, ma con l'aiuto di un medico, tutto si può mettere apposto. In questo momento, tutti si aspettano che un qualsiasi shinobi con abilità curative decenti entri in azione. Ed invece no. Eccola la bestia nera di ogni uomo, che colpisce chiunque e dovunque. La paura serpeggia tra la folla, si rompono tradizioni ed istituzioni, tutti additano come appestata quella che era un idolo fino a pochi giorni prima. Il timore del contagio scioglie ogni legame affettivo. E quando tu ti stai affezionando ad una persona, quella sparisce, o sei tu a fare questa fine. La verità è che il mondo dei ninja merita solo una conclusione. Sa quale? L'irrazionalità, il caos ed il caso. Sa perchè? Perchè sono equi, uniformi nel giudizio, giusti ed imparziali. Non guardano in faccia nessuno, ricchi, poveri, kage e studenti. Ciò che è accaduto non è che la degna pena per un sistema fallace. Troppi danno fiato e pochi riflettono. Perchè solo dopo aver guardato nella propria casa, si può giudicare.
Mi dica ora, rifletta, se ne è in grado. Lei ha una casa, o vive per sentito dire, limitato in spazi stretti e luoghi comuni? In vita mia ho sempre rinunciato, perchè mi sono sempre ritenuto (a ragione, a torto, ora questo non conta, sono qui) un debole. Eppure è confortante sapere che esiste qualcuno che, come lei, è ancora più indifeso, piangente e tremante come un neonato. La sua arroganza, la sua strafottenza nel venire qui, impreparato e falso come la pace, è come un enorme cordone ombelicale, stretto intorno al collo. Più tira, più rischia di rimanere strozzato. Noi non vogliamo che succeda, vero?
Ecco perché sono qui. Io cambierò il mondo dei Ninja!


Detto ciò, squadrò impassibile il sensei, contro cui si era apertamente schierato. Uno stato di confusionale coscienza si era impossessato di Akahito, che teneva le braccia distese lungo i fianchi, quasi fossero disarticolate, ed ondeggiava pericolosamente.

CITAZIONE
†Status

Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale:Caotico, Confuso
Condizione Fisica: Illeso

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 5/5
Kunai 3/3
Flash 2/2


SPOILER (click to view)
Sù, sù Sasshino, vogliamo agire xD

 
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Sasshi
view post Posted on 12/4/2011, 21:40




Pareva scorbutico il primo.
Ma forse era solo rispetto nei miei confronti. La gente, vedendo la mia forza e il mio portamento, aveva probabilmente paura a mettersi a parlare con me.
Lo capivo e per questo non gli dissi nulla.
Il, secondo, beh, il secondo!
Cominciò, ma non seppi molto bene quando finì.
Perché?
Perché...

Ronf, Ronf.

Eh sì, mi addormentai. Ma non prendetela come mia colpa. Non ero abituato a discorsi più lunghi di tre righe!

Se mi svegliai? Certo!
La classica bolla che usciva dal naso scoppiò, provocando un rumore abbastanza fastidioso, per quelli che come me cercavano di dormire.
Mi svegliai appena il discorso finì.
Chissà se gli altri si erano accorti della mia fuga dalla realtà?
Forse gli occhiali mi avevano coperto?
Facciamo finta di nulla, come al solito!

Guardai nuovamente i due e entrambi sembravano avere gli occhi inniettati di sangue! Ma, ma! Che paura!
Li crescono così ora i bimbi?!
Facendogli vedere tanta tv, facendoli giocare tanto ai videogames e mandandoli a letto tardi?
Che roba assurda!

Era vero dunque, che i genitori prendevano esempio da me, per la loro prole.
Mi tolsi gli occhiali.
Il sonno, non è mai abbastanza.

Yeeaaaahhhh!

No, no, ho sbagliato telefilm, scusate.
Ma nel frattempo rivelai i miei occhi. Più rossi dei loro, probabilmente.
Per il sonno, sicuramente.

Andiamo a bere qualcosa, non fa bene iniziare senza aver fatto colazione.

Almeno, io non l'avevo fatta e poi dovevo vedere chi mi avrebbe pagato il conto! Quello sarebbe sicuramente diventato ninja, senza troppi problemi!

Conoscete un posto decente qui vicino? Descrivetemelo e lo sceglierò io!

Come? Certo che li conoscevo tutti. Ma dovevo pur vedere quale dei due studenti era il più spilorcio.



CITAZIONE
Sangue, ti consiglio di separarli un po' i discorsi, dopo un po', un lungo discorso può essere noioso senza che il pg faccia nulla o quasi =P. Questo è un mio vedere ovviamente e non voglio che tu lo segua a tutti i costi. È un consiglio.

Per Phoenix invece, è vero che la lunghezza non fa bellezza, ma cerca di descrivere meglio cosa prova il tuo pg e come si comporta ;D.

Per il resto, decidete voi dove andare e descrivete bene il luogo in cui vorreste andare al mio pg. Poi sceglierò 8D

 
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~Phoenix
view post Posted on 15/4/2011, 17:05




Una volta fermo Kiro il secondo studente iniziò a parlare.
Iniziò così tanto a parlare che provocò al giovane studente sonnolenza, ma non solo lui fu colpito da quest'attacco di noia, visto che anche il sempai si fece prendere dalle grinfie di morfeo.
Una volta finito quel "racconto" Ryogo si svegliò e indicando i due studenti li invitò a mangiare.
Intanto Kiro si calmò, i suoi occhi presero un colorito diverso e il suo stomaco incominciò a brontolare. Forse quel lungo discorso aveva stimolato un certo languorino al giovane che propose di andare a mangiare del ramen.

Propongo dell'ottimo ramen!
Ho un certo languorino e il mio umore si è calmato.


Non si sa come ma il carattere del giovine studente ebbe una metamorfosi.
Forse il sempai aveva ragione, forse doveva solo aver pazienza, ma per lui la pazienza era da idioti.
Nessuno poteva cambiare il suo carattere, il suo modo di vivere. Era abituato alla solitudine, al lavoro individuale, per lui il lavoro in coppia era solo una perdita di tempo.
E poi come tutti gli esseri umani, siamo dotati di egoismo, si. Era l'istinto di sopravvivenza che produceva questa forma di egoismo, in situazioni di difficoltà lo sanno tutti che ognuno pensa a se e non al proprio compagno. Per questo egli non adorava lavorare in coppia, dopo avrebbe solo dovuto portare un peso sulla coscienza, che già in quel momento portava.
Così senza perdere tempo disse al sempai dove trovare il ristorante.

Avanti andiamo! Ho fame.
Vuole o no il miglior rame del villaggio.


Sospese un attimo di parlare e poi ribadì l'ultima cosa.

Offre lei però.

E con un sorriso sotto i baffi, poggiò la schiena sul muro attendendo la proposta del secondo allievo. Intanto per ingannare l'attese accese una sigaretta, alzò lo sguardo al cielo e cercò un segno, cercava un segno da suo padre che forse lo stava guardando da sopra. Poi una piccola folata di vento colpì i capelli del giovine e la sigaretta si spense.
La cosa colpì molto il ragazzo visto che suo padre non voleva che egli fumasse, ma ormai la dipendenza aveva fatto di lui un fumatore incallito.



CITAZIONE
~ Status
Nome: Kiro Yakushi
Villaggio: Kiri
Grado : Studente
Energia: Gialla
Chakra = 100/100
Status Fisico = Intatto
Status Mentale = Calmo con un certo languorino

~ Equipaggiamento:
»Kunai: 5
»Flash: 2
»Makibishi: 3

~ Consumi:

~ Tecniche Utilizzate:

~ Off GDR:

 
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~Sangue~
view post Posted on 15/4/2011, 18:04





Parlato/Scritto da Altri
Parlato
Pensato
Pensato dalla Mente Irrazionale
Onomatopee


~Forget your troubles com'n get happy



»Konohagakure. Campo di addestramento. 6:55


Il sensei non sembrava affatto intenzionato ad ascoltarlo. Pareva più vicino alla vita che alla morte. Che potente arma era la parola! L'aveva dunque annoiato a morte? No, ancora respirava, ritmicamente il petto si alzava e si abbassava. Eppure non rispondeva ad alcuna provocazione, manteneva una calma glaciale...

Che abbia raggiunto l'illuminazione? Atumia ed atarassia rinchiusi in un sol corpo? Oh saggio, guidami!

Sciocco, si è addormentato, non vedi? Torna nei meandri della mia mente e non ne uscire più, il mondo non necessita di te.

Ancora una volta era stato placato il demone della follia, che in maniera consapevole o meno colpiva incondizionatamente ogni uomo. Perfino il maestro ne sembrava esser stato colto: solo un folle avrebbe potuto tenere un atteggiamento simile di fronte agli allievi. O forse era un metodo innovativo di insegnamento? La vita gli metteva d'innanzi la possibilità di vivere con più leggerezza la pressante carriera accademica, fornendogli un sensei non di certo ordinario.
Quando era solo un bambino, la sua giovane tutrice gli aveva insegnato che dietro agli atteggiamenti più strani vi era nascosta una storia drammatica, che aveva segnato profondamente l'"io" di tale persona. Essi erano una fonte di informazioni e di insegnamenti di vita, da cui era necessario attingere. Ne avrebbe approfittato, questo decise Akahito.
Svegliatosi dal suo torpore, Ryoga si tolse gli occhiali da sole, svelando una sclera iniettata di sangue. Sembrava quasi aver attirato lo sharingan. Ecco gli effetti disastrosi del dormir poco.

Quando si dice genio e sregolatezza...

Ascoltò colto da nuova energia le vaneggianti parole. Bar, colazione? Non udì mai la parola addestramento, nè un qualche accenno, se non un sussurrato "iniziare". Improvvisamente sentì un imbarazzante gorgoglio proveniente dallo stomaco. Inevitabile fu il passaggio dal bianco pallido al rosso acceso della cute del viso, fortunatamente celata dal cappuccio. Era da tempo, in effetti, che aveva rinunciato a fare colazione la mattina, ma ciò non allontanava di certo la fame o i suoi effetti. Forse era tempo di riprendere quella sana abitudine. Ripensò a quella mattina. Non aveva osservato ciò che lo circondava, se non arrivato al campo di addestramento. Fortunatamente, proprio affianco alle macerie della precedente struttura accademica, aveva notato un locale dall'aspetto decente. Nulla di trascendentale, quasi una bancarella, un edificio alto non più di due metri e mezzo, dal tetto piatto, in uno stile architettonico che non aveva mai visto prima. L'entrata era segnata da un paio di tendine rosa, con sopra una scritta a caratteri cubitali, che citava un incoraggiante "entra e ne sarai soddisfatto". Si permise di segnalarlo al maestro in maniera completamente dissoluta e disinteressata.

Se mi permette, ho notato affianco a tutte quelle macerie
-indicò l'accademia con un dito- un locale che potrebbe fare al nostro caso. Non sono di Konoha, quindi non conosco bene il posto, ma è l'unico che ho notato.
CITAZIONE
†Status[/color]

Grado: Studente
Energia: Gialla
Chakra: 100/100
Condizione Mentale: Sollevato.
Condizione Fisica: Illeso

~Armi ed Equipaggiamento

Shuriken 5/5
Kunai 3/3
Flash 2/2


SPOILER (click to view)
Scusate per la brevità, ma sto per partire (ancora una volta torno lunedì) e ho fatto il post in una trentina di minuti. Per una completezza di informazioni, il locale è immaginato come un "cafè" dove una serie di cameriere con abiti succinti intrattiene simpatiche conversazioni. E se ve lo state chiedendo, non sono un maniaco, esistono davvero questi posti.

P.S. ho fatto un casino con gli HTML, è venuto un po' strano, ma non ho nè tempo nè voglia di ricontrollarlo.

P.P.S. ho ignorato il post di phoenix perchè ha postato mentre io iniziavo a scrivere. Sorry.
 
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Sasshi
view post Posted on 18/4/2011, 22:47




Quello. Quello è il leggendario locale con le tipe mezze gnude!
E va bene, se l'ha proposto lo studente!

Sì, anch'io sono nuovo di queste parti.

Dissi ora nascondendo il coprifronte della foglia.

E nemmeno io sono mai andato in quel locale.
Credo...
In più siamo molto vicini, non conviene anche a voi?


Nuovo? Nuovo? Potevo inventarmene una migliore, ma ormai avevo l'ormone a tremila. Così senza aspettare nessuna risposta da parte degli studenti partii vreso quella che, se fosse stato per me, sarebbe stata mia dimora fissa.

Non era un posto molto largo, ma non è che mi importasse molto.

A grandi passi raggiunsi l'entrata, tanto che gli studenti difficilmente avrebbero potuto seguire il mio passo. Entrai.

Sbadabam!

Picchiai il petto contro un palo messo orizzontalmente, per vietare l'accesso prima del pagamento. Il mio corpo roteò e sbattè violentemente la testa.

E poi vidi tutto nero.



CITAZIONE

Ops, il vostro sensei è svenuto 8D.


 
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~Phoenix
view post Posted on 19/4/2011, 00:36




CITAZIONE
narrato pensato parlato parlato altrui

Ancora una volta...
Il sensei per l'ennesima volta fece ne fece una delle sue.
Appena sentì il locale consigliato dall'altro studente, si precipitò per andarci.
Gli ormoni stavano facendo il loro lavoro e quindi allungò il passo per arrivare all'entrata.
Non mi scomposi di tanto e mentre finivo la mia sigaretta seguì a passo lento il sempai che ormai già era pronto per entrare.
Mentre camminavo notavo un leggero silenzio per le vie, per la prima volta il silenzio regnava. Quel silenzio però, fu interrotto da un urto violento.
Baaam!
Allungai un po' il passo e vidi il sensei a terra, dal suo viso sembrava che aveva perso conoscenza, poi alzai lo sguardo e vidi una figura massiccia che copriva l'ingresso.
Sembrava ovvio il sempai non aveva pagato e quindi si meritò la giusta punizione.
In quell'arco di tempo erano innumerevoli l'azioni stravaganti del sensei e quindi s'iniziava ad abituarsi.
Inoltre ero stanco di aspettare e quindi in segno di protesta non lo aiutai, scansai il corpo e mi avvicinai a quell'enorme figura.
Non ebbi paura e senza esitare indicai il sempai.
Paga lui non io...
Con un sorrisetto passai. Guardai attorno e si notavano numerose stanze dove delle donne uscivano e entravano, sembrava che si alternassero di turno.
Tornai indietro, mi affacciai e chiamai il sensei invitandolo ad entrare per non perdersi lo spettacolo.
Magari questo lo aiuta a svegliarsi
Ritornai dentro e mi sedetti al bar. Avevo un certo languorino e così iniziai a ordinare tutto su unico conto: il conto del nostro maestro.
Ordinavo senza sosta, la fame era immensa, arrivai alla seconda porzione e mentre mangiavo ininterrottamente aspettavo il maestro sperando che arrivasse se no avrebbe trovato sul suo nuovo conto un debito enorme.

SPOILER (click to view)
vorremmo l'azione sasshi. quando incominciamo?

 
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Sasshi
view post Posted on 19/4/2011, 11:54




CITAZIONE
Giusto per rispondere alla tua domanda Phoenix, il mio corso è un po' differente dagli altri. Voglio vedere se sapete scrivere e creare le situazioni giuste. Non mi interessa che combattiate per forza. Pensate a dare il meglio di voi nella scrittura. Il combattimento lo si impara facendo le sfide =).

Almeno così la vedo io eh.

Se volete un combattimento, io ve lo posso anche inserire...

 
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19 replies since 4/4/2011, 14:40   257 views
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