altra Mia FanFiction, sulla mamma..., Copyright by MTK The Dark Angel!!!

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~ Dark.Angel.Maryam
view post Posted on 25/9/2011, 13:07




Mamma, che profumi usi?


 


- Mamma... 


- Dimmi – sei lì. Nella stessa stanza in cui mi trovo, la cucina. Tu stai stirando, mentre io lavo i piatti.


- Che profumi usi? – mi guardi, un po’ perplessa. È vero, di solito dico cose più intelligenti. E questa dei profumi di sicuro ti starai chiedendo da dove viene, perché sai che io di profumi uso solo quelli che mi piacciono: vaniglia, fiori d’arancio, caprifoglio, tuberosa, frutti di bosco,... o comunque quelli delicati e dolci.


- Nessuno in particolare, amore, ho quello alla rosa che uso raramente... il deodorante sai che è quello della Nivea...


No. Non è quello. Allora perché quando sono vicino a te sento un profumo così dolce, così... materno? Un profumo che non esiste, forse?


E mentre sono immersa in questi pensieri, mi scivola di mano un bicchiere. Un rumore di vetri echeggia nella stanza. Ti guardo con fare sospettoso.


- Mammaaaaa,  recentemente non avevi detto che era un po’ di tempo che non rompevo più niente? – tu metti le mani davanti al petto come una mangusta, innocente. Ti guardi intorno, poi ti rivolgi a me.


- Chi? Io? Nooo, ma no! – dici. Sorrido. La stanza mi sembra più luminosa... ma non per la luce del sole. E meno male, perché ho tendenze “oscure” e non mi piace tantissimo il sole.


 


- Anche tu senti un profumo particolare quando sei vicina a tua mamma? – mi chiede la mia amica.


- Sì...


- Sai cosa possa essere? – e da tanto che ci penso. E forse ci sono arrivata.


- Profumo materno. “Tutti l’hanno sentito almeno una volta. Dopo, per vari motivi, c’è chi lo dimentica e chi lo ricorda, chi lo gradisce e chi non sa più cos’è, chi lo sentirà per tanto tempo e chi non lo potrà mai più sentire.” – dico. Lei sorride.


- Dal tuo libro, vero? ... Hai ragione. Sì, è proprio profumo materno... – guarda il cielo. Poi il disegno che la mia matita sta tracciando. Sorride più radiosamente. Sente sua madre che la chiama.


- Ciao! – mi dice; se ne va.


- Ciao... – la saluto. Guardo il mio disegno e mi rendo conto di cosa ho appena disegnato. Una donna con il proprio bimbo in braccio, su una sedia a dondolo. Mi alzo, tranquilla, e rientro a casa mia. Sei lì in cucina a preparare la parmigiana, uno dei miei piatti preferiti. Mi vedi entrare e il tuo sguardo cade sul disegno.


- Oh, la mia artista! Sempre espressiva, neh? – ritorni allegramente sulla teglia, spalmando il sugo di pomodoro sulle fette di melanzana fritte. Poi metti la mozzarella a dadini e poi il parmigiano, prima di metterla in forno. Intanto, osservo il foglio che ho in mano.


- Siete rientrate in tempo, sta per piovere. E pensare che stamattina c’era il sole... – dici, chiudendo la finestra che era aperta per far passare l’aria mentre friggevi le melanzane.


- Oh, mamma, quante volte te lo devo dire che starei fuori anche con la pioggia? – esclamo, sorridendo. Ti schiocco un bacio sulla guancia. Sento il tuo profumo, il tuo profumo materno.


 Mi siedo e appoggio il foglio sul tavolo, dove c’è anche un vaso con un fiore di rosa rossa, dalle piantine del nostro giardino. È un fiore sbocciato da un bel po’ e sul suo stesso ramo c’è un bocciolo. Vedo un piccolo spazio rosso, sta per uscire dalla sua culla. Osservo di più quello sbocciato. Ha delle piccole righe sui petali, come se fossero rughe. Sposto lo sguardo su di te, mamma, sul tuo viso dolce. Ci sono delle piccole righe, come se fossero rughe. Guardo la rosa, poi il tuo viso. Di nuovo la rosa, poi te. E mi viene in mente un’altra citazione che mi piace, ma allo stesso tempo mi rincuora in quel momento.


Nella vita si è a un passo dalla morte.


Tutti abbiamo in comune questo destino. Un po’ mi rassereno. Ti vedrò, lì, e mi accoglierai con un mazzo di fiori mai visti, dal profumo... materno.

 
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