Un giorno nella nebbia

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Endymyon
view post Posted on 19/8/2011, 09:39





Narrato
Palato
Pensato


Invitato a sedersi, Jin prese posto al tavolo e rimase taciturno aspettando i Takoyaki che non sembravano essere ancora pronti. Sul punto di presentarsi, fu interrotto dall'arrivo di qualcuno, di cui non avrebbe saputo dire se fosse un uomo, un ragazzo, ne tanto meno se fosse uno shinobi, a causa del vestito scuro, era ancora più misterioso di quanto Jin poteva esserlo stato.

Sì, mi sembra ovvio e lo sapevo, ma ero solo curioso, anche io ho i miei segreti, volevo vedere se coincidevano. Bé, visto che ormai sono qui, io mi chiamo Jin, piacere. Ah, giusto, non sono di Kiri, vengo da Konoha.

Il ragazzo si sentiva a disagio, era quasi agitato, intraprendere una conversazione non lo stimolava, poiché si curo di non avere nulla da dire, ne argomenti sui quali discutere.

Voi invece? Come vi chiamate?

Aggiustò la bandana tirandola verso l'alto e spostando i lunghi capelli neri come la pece di lato, in modo da mostrare il suo viso e non avere la visuale oscurata.

Non dovrei essere tanto teso, però... Non avendo ancora informazioni e non conoscendo nessuno dei presenti devo rimanere in guardia, potrebbero essere normali civili o qualcosa di più. Il ragazzo ha affermato di fare parte di un clan, quindi fino a prova contraria potrebbe essere uno shinobi che ha degli assi nella manica, oppure non ha intrapreso nemmeno la carriera di ninja. La ragazza invece, di lei non so nulla, è rimasta quella con più incognite fino a prima, superata solo da colui che mi si para d'avanti.

Jin rimase a fissare per un momento il vestito di chi aveva di fronte, sembrava un mantello abbastanza complesso, poteva nascondere armi o altro, e l'ombra creata sul volto era ben studiata per non far trapelare quasi nulla dell'aspetto ma allo stesso tempo non garantiva una buona visuale. Il sangue sul fazzoletto ormai cremisi dava anche da pensare, creare varie ipotesi sul come e il perché si fosse procurato tali ferite, se intenzionali o meno, sul quando.

Lui, potrebbe essere un Mukenin, in cerca di vendetta su qualcuno tra i presenti nel negozio, ma sarebbe stupido dare nell'occhio con quel vestito, come forse ho fatto io. Ricapitolando, tutti potrebbero essere dei mostri assetati di sangue innocente o anche dei paladini della giustizia disastrosamente incapaci.

Rilasciando del chakra in tutto il corpo, lo shinobi lasciò che il suo corpo mutasse interiormente. Dentro di se vari fasci di fibre nere venivano controllate ad una ad una, pronte ad allungarsi e a contrarsi a suo piacere.
Lasciando il peso all'indietro sulla sedia, rivolse il volto verso la porta che dava sulla cucina per avere novità sui suoi Takoyaki, e poi ritornare a guardare le persone sedute al tavolo.

Nel dubbio, meglio rimanere cauti per un poco


Scusate, ma per via delle vacanze non ho avuto la possibilità di fare il post prima, adesso possiamo andare avanti XD


 
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Dark Zack
view post Posted on 19/8/2011, 12:44




narrato
parlato


Se non vi disturba entro anche io nella vostra ruolata : D



E-E-Etchù!

Si era proprio preso un bel raffreddore.
Non era una cosa che lo coglieva inaspettato: dopo una settimana di viaggio verso Kiri sotto la pioggia, con accampamenti casuali nel mezzo di boschi si sarebbe sorpreso di essere ancora in perfetta salute. Continuava a ripetersi di non andare a cercare un posto al coperto dove stare, che il giorno dopo la pioggia sarebbe finalmente cessata. E invece no. Comunque il ragazzo si riteneva fortunato per essere arrivato nel villaggio solo con un banale raffreddore. Era entrato poche ore prima passando per le porte del villaggio e vide i risultati della guerra a Kiri: le costruzioni distrutte dalle ondate dei mostri, gente che aiutava a ricostruire e gente che gemeva, senza un soldo ne nulla da mangiare, per strada. Zack passò un bel po' di tempo a girare per la città, e a distribuire viveri alle persone che ne avevano più bisogno; non sapeva esattamente perchè lo faceva, in fondo non era neanche il suo villaggio, ma dopo un paio di ore passate a gironzolare seppe con certezza che i suoi viveri erano finiti, e che si trovava ad una settimana da casa senza niente da mangiare e con un languorino allo stomaco. Decise quindi di andare a cercare un posto dove poter mettere qualcosa sotto i denti e, dopo informazioni chieste ai passanti che scoccavano sempre uno sguardo al suo coprifronte, cosa che lo metteva terribilmente a disagio, scoprì che si trovava vicino ad un chiosco di ramen; e lui adorava il ramen. Si avviò quindi nel posto indicato, notando che c'era già un bel po' di gente. Tra di loro una persona lo colpì subito; Zack non aveva dimenticato il giorno del suo esame quando era ancora uno studente, e di certo non si era dimenticato del suo compagno, ne dei suoi capelli eccessivamente lunghi. Ovviamente anche lui non era proprio un tipo anonimo in quanto ad aspetto: portava una maglia nera, accompagnata da una cintura ed un pantalone dello stesso colore. Sopra la maglia portava un mantello di un rosso molto acceso, che gli ricadeva fino a sotto le ginocchia. Il tutto era accompagnato dai suoi capelli bianchi, non esattamente un colore che si vedeva tutti i giorni.
L'Uchiha prese fiato e chiese:

Jin? Sei tu? Che ci fai qui a Kiri?

Sperava davvero che fosse Jin, altrimenti la figuraccia che avrebbe fatto sarebbe stata di dimensioni abnormi. Zack infine si sedette e si rivolse ad una ragazza che lavorava al chiosco, chiedendogli gentilmente se poteva avere una ciotola di ramen, e aspettò di scoprire se davanti a lui vi era davvero il suo ex compagno di esami.
 
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~ Dark.Angel.Maryam
view post Posted on 19/8/2011, 17:08




Argh. Troppa gente, troppa gente...

Aidro, quel ragazzo dai capelli lunghi neri che si era presentato con il nome di Jin, l'incappucciato. Wow, che combriccola. Non mi sentivo molto tranquilla, dato che non conoscevo molto bene questi tre signorini. L'ultimo sembrava più morto che vivo, tanto che a volte gli dedicavo occhiate preoccupate. Jin, pure, mi pareva fosse un po' a disagio, per non parlare di Aidro, cosa accentuata dalla battuta di essere circondati da agenti segreti vestiti di nero...

Voi invece? Come vi chiamate?

Per poco non sobbalzai. Afferrai la tazza davanti a me e bevvi un sorso di tè con più calma possibile, poi risposi, sorridendo.

Maryam, piacere. Sono in visita qui a Kiri, vengo da Suna.

Mi voltai verso un finestra, per vedere se passava mio fratello. Niente. Quanto avrei voluto che arrivasse a tirarmi fuori da quella situazione. Magari non era neanche una cosa grave. Ormai dovevo arrangiarmi da sola; avrei dovuto scegliere di non entrare nella locanda.

Visto, avevo ragione!

Voltai lo sguardo verso il ragazzo incappucciato. Ero un po' nervosa... mi rivolsi a lui.

Ehm... scusa, tutto bene?

Aspetta un attimo, Maryam, se c'è tutta questa gente non riuscirai a scoprir proprio niente di Alex!

Ignorai la vocina, anche perché non sarebbe saltato nulla di nuovo su Alex se non ci fosse stata tutta quella gente. Guardai Aidro, "tranquillo" nel consumare il proprio pasto. Quanto avrei voluto dirgli telepaticamente "E Alexander?". All'incirca, il mio viso doveva esprimere questo messaggio. Divenni impassibile e mandai giù un altro sorso di tè.

Jin? Sei tu? Che ci fai qui a Kiri?

Nooo, un altro... e poi perché sono circondata solo da maschi??? Dio, una femminuccia non potevi mandarla, a mantenermi un po' più serena?! O anche Alex, così non c'erano più problemi!
 
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~Sangue~
view post Posted on 8/9/2011, 13:28




Si stava nel villaggio, in uno stato di agitazione frenetica, ricostruisci, porta e soccorri, le parole più comuni. Carpentieri ed operai si permettevano di dire agli Shinobi di indole più buona, cosa fare, profittando della loro utilità ritrovata. Ma mentre ciò accadeva, vi era una vasta parte del villaggio, che si adoprava* in passatempi più che mai fuori luogo all'occasione presentatasi. Vi era chi mangiava, chi correva nei prati e perfino chi andava nel "baretto" a bere e conversare. In tale gruppo andavano senz'altro racchiusi Akahito e le giovani persone che s'apprestava ad incontrare. Volere del caso o delle Moire, il piccolo shinobi, con il suo metro e trenta d'altezza ed i suoi capelli bianchi a riccio, camminava a passo svelto, fra una via e l'altra della città, usufruendo liberamente di scorciatoie, vicoli e strade chiuse solo in teoria. Era da poco salito di grado, ma la sua poca voglia di mischiarsi ai comuni, lo spingeva di già a fuggire i suoi doveri. In breve, attraversò gran parte della città, passando dinnanzi a gloriose carcasse di quartieri residenziali e accademie. Ed infine giunse là dove voleva. Si era diretto in un famoso locale, spesso pieno, nella speranza che gli impegni e le difficoltà tenessero lontana la gente il più possibile. Ma l'analisi era sbagliata, inveritiera* ed ingenerosa. Quando entrò, mischiato ad un folto gruppo di persone che di lui non si curavano, non potè far a meno di notare quanti posti fossero occupati, tutti, e quanti liberi, nessuno. Ahi la vita quant'è dura, impedisce tosto* il divertimento. Ma ecco che, guardandosi intorno con la disperazione negli occhi, notò un personaggio assai curioso. Era forse Jin, conciato in quel modo? Il decadimento si nota dai piccoli dettagli... Si avviò verso il tavolo, per appoggiarsi con le mani sulla sedia dello shinobi e salutare affabilmente il tavolo, presentandosi. Si era in tanti, Kiri pareva in netta minoranza. Con guizzo rapido prese una sedia da un tavolo di gente pronta ormai ad andarsene, con sommo rammarico di chi attendeva ormai da tempo. Attendendo le risposte dei nuovi conoscenti, ordinò un BBC, tipico frozen cocktail, di certo inadatto al clima freddo di Kiri, ma invero molto buono.

CITAZIONE
*=arcaicismo

Mi unisco senza permesso alcuno, perchè sono di Kiri e posso farlo :omgball:
A parte questo, vi voglio conoscere tutti, soprattutto Zack, perchè conosceva il mio vecchio PG e sarebbe un peccato non fargli conoscere anche questo.

P.S. Che bella la parola conoscere.
Conoscereconoscereconoscereconoscereconoscereconoscereconoscere
 
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¬ I t a m æ «
view post Posted on 10/9/2011, 11:09




A quanto pareva le persone in quel locale stavano spuntando come funghi e come se non bastasse andavano tutti nella direzione di Aidro, che cominciava lentamente a snervarsi della situazione.
Continuò a mangiare la sua pietanza quasi finita, ignorando ancora i "funghi", quando un sonoro *tunf* gli catturò l'attenzione: l'uomo vestito di nero sembrava fosse svenuto, probabilmente per la sua continua perdita di sangue. In pochi attimi quasi tutto il locale compreso il Normalce era in piedi a circondare il corpo privo di controllo, tra bisbigli e vocii vari.
Più stupito che preoccupato della situazione, decise di darsi una mossa per risolvere il problema:

Bisogna portarlo in infermeria! Chi viene con me?

Si avvicinò alla sagoma scura, pronto a caricarselo sulle spalle. Non aveva un fisico ben sviluppato, ma durante l'Invasione il suo corpo era stato messo a dure prove, ottenendo una migliore resistenza.
Attese che qualcuno si offrì per accompagnarlo per poi caricarlo e portarlo in infermeria, se gli sarebbe andata bene l'oste non gli avrebbe nemmeno chiesto il conto, o almeno non a lui.



Bene, adesso potremo dividere la ruolata in 2 parti: questa e un'altra in cui ci sarò io, chi vorrà venire con me e eventualmente wert qualora si sveglierà. Da parte mia cercherò di dare un senso a questa cosa, spero anche per voi si rivelerà qualcosa di utile.
 
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Endymyon
view post Posted on 10/9/2011, 19:26





Narrato
Pensato
Parlato


A presentazione ormai conclusa, aspettando che gli altri si presentassero e che arrivassero i Takoyaki da lui ordinati, si ritrovò a fissare una figura che entrava nel locale. Stupito e assai colpito nel vederlo in quel posto, frutto di una coincidenza troppo grande, Jin salutò il suo ex-compagno d'esami, Zack. Era inspiegabile il fatto che entrambi si fossero incontrati nuovamente a Kiri, dopo che per settimane non si erano trovati a Konoha, dove entrambi abitavano.
Dubbioso sul come introdurre il suo amico ai presenti al tavolo, poiché a suo parere era scortese invitare un estraneo a sedersi in mezzo a persone appena conosciute, imbarazzato e prossimo a pronunciar parola, venne distratto nuovamente dall'arrivo di un'altra persona. Questa volta i trattava di Akahito, suo rivale in una sfida tempo addietro. Questo si appoggiò sullo schienale di Jin, salutandolo, per poi prendere una sedia e sedersi.

Che strana coincidenza, tutti qui quelli che ho incontrato nella mia carriera da shinobi! Manca solo il senpai dai capelli rossi, e saremmo apposto. Però adesso che fare? Dovrei forse introdurli ai presenti, oppure lo faranno da soli? Forse dovrei trovare un argomento di conversazione, ma a chi rivolgermi e per cosa? Se parlassi con Zack o con Akahito escluderei gli altri dalla conversazione, mentre se parlassi con chi è seduto al tavolo, dovrei trovare un argomento, e sinceramente non so di cosa potrei parlare, non sono mai stato molto socievole, e adesso mi trovo in imbarazzo.

Il caldo sembrava fosse iniziato ad aumentare, oppure era solo Jin in quelle condizioni. Un rumore sordo provenne dalla parte opposta del tavolo di legno. Il ragazzo vestito in nero aveva sbattuto la testa contro il tavolo e sembrava aver perso coscienza. Alzatosi come gli altri, il neo-shinobi girò attorno al tavolo e sollevò la testa del ragazzo. Facendo appoggiare la testa del ragazzo contro il bicipite del braccio sinistro, in modo che la mano sinistra, avvolta da un alone di chakra verde a causa della tecnica delle mani curative, riuscisse ad arrivare al naso e chiudere almeno in parte i vasi sanguini lacerati, in modo da fermare la perdita di sangue. Nel frattempo, con la mano destra provò a ripulire il labbro superiore dal sangue.

Normalce, vuoi portarlo tu all'ospedale più vicino? Ti aiuto a caricarlo in spalla se ti serve.

Detto ciò, rimase a guardare il ragazzo attendendo una risposta, e nel caso di assenso, lo avrebbe aiutato a caricare l'incapucciato, ma sarebbe rimasto nel locale, non aveva ragione per andare da qualche altra parte. Era incredibile il modo in cui si sentiva in quell'istante, mentre si adoperava in una situazione che poteva essere anche grave, dentro di se non sentiva molte emozioni, era come una macchina che agiva spinta da un intento recondito dentro sé stesso, ma non sapeva quale fosse.

Siccome ci dividiamo, per non lasciare un gruppo troppo piccolo, o un solo individuo nel locale, io lascio il mio PG, il quale potrebbe interagire più facilmente sia con quello di Zack, sia con quello di Sangue (oltre al fatto che non è nemmeno molto socievole con gli estranei XD)
P.S. Maryam, puoi andare con Ita, per me non ci sono problemi

 
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Dark Zack
view post Posted on 10/9/2011, 23:12




Narrato
Parlato


"L'incidente è sempre in agguato" gli aveva detto un volta una persona anziana, e Zack sarebbe stato d'accordo molte volte con le parole di quell'uomo nella sua carriera da shinobi. Questa è una di quelle volte. Dopo essere stato a sua volta salutato da Jin, che sembrava incerto sul da farsi anche se l'Uchiha non riusciva a capirne il motivo, arrivò un altro personaggio, che si presentò al tavolo con il nome di Akahito, sedendosi al tavolo senza aspettare un invito. Il neo genin sorrise: almeno non era stato l'unico ad autoinvitarsi ad un tavolo altrui. Zack, non avendo di meglio da fare, iniziò ad osservare distrattamente i componenti seduti al tavolo di Jin: vi era il ragazzo che si era appena presentato, Akaito Toshie, una ragazza dai capelli molto lunghi, che gli coprivano la parte destra della faccia, piuttosto pallida con occhi nocciola, ed un ragazzo con occhi azzurro chiaro, quasi come il ghiaccio, con capelli disordinati che si posavano anche vicino ai suoi occhi. Vi era poi un ultimo ragazzo, quello che attirò di più l'attenzione dell'Uchiha, che aveva un cappuccio nero sulla testa, forse per nascondersi, che pareva piuttosto strano. Sotto il mantello il colorito della sua pelle era pallida, troppo per un essere umano perfettamente in salute. Il neo genin focalizzò quindi la sua attenzione su di lui, e si accorse che il ragazzo aveva decisamente qualcosa che non andava; dopo una attenta occhiata, si scorgeva del sangue che usciva dal naso ed un fazzoletto cremisi accanto. Fece appena in tempo a formulare un pensiero, che il giovane sbattè la testa contro il tavolo, svenuto a causa di un epistassi nasale. L'Uchiha notò che Jin si era adoperato per fermare la perdita di sangue e che il ragazzo con gli occhi di ghiaccio, che Zack scoprì essere un Normalance, si stava adoperando per portarlo in ospedale. L'Uchiha non aveva idea che tipo di clan fosse il Normalce, ma soppresse il pensiero, capendo che c'erano momenti migliori per scoprirlo. Lo shinobi decise così di accompagnare il bisognoso in ospedale e, sentite le parole di Jin, che sembrava non volerlo accompagnare, si girò rapidamente verso di lui e gli disse:

Beh, io vado all'ospedale ad accompagnare il ragazzo, ci si vede a Konoha, speriamo in una situazione un po' meno movimentata!

Abbozzò un sorriso e aspettò che il giovane fosse caricato sulle spalle di occhi-di-ghiaccio, per poi essere pronto ad aiutare laddove necessario...


Edited by Dark Zack - 11/9/2011, 00:28
 
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~ Dark.Angel.Maryam
view post Posted on 11/9/2011, 09:32




Cadeee...

Ignorai il mio lato sadico per poi scattare in piedi. Il ragazzo incappucciato, svenendo, aveva abbandonato la testa sulla superficie del tavolo attirando l'attenzione di tutto il locale con il rumore provocato dall'impatto.
Vidi il ragazzo di nome Jin giungergli accanto e appoggiare la testa dello sconosciuto sul suo braccio e utilizzò la tecnica delle mani curative per fermare la perdita di sangue dal naso.


Potevi farlo anche tu, Maryam, sai?

Bisogna portarlo in infermeria! Chi viene con me?

Aidro si avvicinò all'incappucciato per coricarselo in spalla. Jin chiese di aiutarlo. Mossi le labbra per dire qualcosa, ma il ragazzo che precedentemente era arrivato esclamando "Jin? Sei tu? Che ci fai qui a Kiri?", si offrì per primo di andare con Aidro in infermeria, parlando con Jin. Lo fissai con la coda dell'occhio un po' seccata, per poi rivolgermi ad Aidro.

Ti accompagno.

Dal mio tono di voce intuii che dovevo sembrare piuttosto agitata, tuttavia tentai con tutte le mie forse di mantenere la calma.

Tu? In infermeria? Maryam, tu odi quei posti.

Già. E quindi? La vocina sparì infastidita nella zona più remota della mia mente. Mi girai con un po' di esitazione verso l'altro ragazzo che voleva seguire Aidro. Dovevo sapere il suo nome, dacché detesto riferirmi alle persone con "tu", "lei", e così via.

Ehm... tu saresti, a proposito?
 
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~ Dark.Angel.Maryam
view post Posted on 14/9/2011, 14:59




Ehmmmmm... a chi tocca?
 
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Dark Zack
view post Posted on 14/9/2011, 15:36




A Sangue se non erro.
 
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~Sangue~
view post Posted on 13/10/2011, 00:03




Mammoletta. Com'altro dipingere un uomo che, per una lieve perdita del naso, cade svenuto, neanche a dire fosse stato raggiunto da una coltellata al cuore. Ed ecco che la pacifica armonia che si poteva tranquillamente percepire nel locale fino ad un attimo prima era andata in frantumi, ed ora, porgendo da fuori l'orecchio, era possibile udire, anzichè il solito brusio di fondo, una serie di urla e strepiti. Dottore, medico, salvatelo, è svenuto, non respira. è morto. Cotante esagerazioni vagavano nell'etere, disturbando il delicato aequilibrium. Subito gli shinobi seduti attorno al tavolo si prodigarono in eroici salvataggi, afferrando sorreggendo e medicando, mentre alcuni estasiati avventori decantavano orazioni epidittiche sull’utilità dei ninja stessi. Uno dopo l’altro, senza soluzione di continuità, i nuovi “compagni” si diressero verso l’infermeria, nella speranza di compiere quest’improba impresa: fermare la terribile emorragia interna [?] che aveva fatto svenire il valoroso ragazzo in nero. Jin, nelle vesti di improvvisato super-uomo, curò la fuoriuscita vermiglia, usando una tecnica che Akahito non aveva mai visto. Doveva essersi specializzato nelle arti mediche, a giudicare dall’effetto. O che sublime controllo del chakra necessitavano tali tecniche.
Un bisbigliato “ammirevole” uscì flebile dalle labbra pallide del bianco ragazzino kiriano, che non si era dimostrato particolarmente attivo. Non era nella sua indole intervenire per motivi così futili e senz’alcuna utilità. Ricordò, per un momento, gli insegnamenti della maestra, per i quali avrebbe sempre dovuto aiutare la gente in difficoltà. Ah, con quanta rapidità i compaesani, al suo tempo, erano giunti in soccorso di una povera ammalata. Esilio, pestilenza e maledizione, le uniche parole associate ormai al ricordo della straordinaria donna. Rivangare il passato era un lusso di troppo, ma in una tale occasione vi era sicuramente del tempo da perdere. Se si fosse seduto ed avesse preso dal tavolino il cocktail da lui ordinato, nessuno se ne sarebbe accorto, in pochi avrebbero prestato attenzione ad una così insignificante figura. Ancor meno gente l’avrebbe osservata, domandandosi il significato dei suoi gesti.
Tornò al presente, colse le parole di Jin, il quale affermava di voler rimanere nel locale. Unico, fra gli altri. Che cosa inquietante. Un branco di ninja che scortava un bambino svenuto in infermeria.
Una volta rimasti “soli”, il giovane Kiriano osservò il foglioso, per poi strattonarlo di fuori, nel tentativo di condurlo in un piccolo angolino di mondo, nei pressi della zona costiera. Se fosse riuscito nel suo intento, l’avrebbe portato in una caverna di straordinaria bellezza, in cui cristalli riflettevano i raggi solari, filtranti da piccole aperture sulla volta, creando uno straordinario effetto luminoso. Non portava mai nessuno in quel posto, di cui in passato soleva raccontargli la sua sensei. Doveva trattarsi, invero, di un momento estremamente nostalgico della vita del giovane Akahito.




Che dire, sono un pollo e, più che ai computer mi dovrei dare all'ippica. Perdonatemi :plizz:
 
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Endymyon
view post Posted on 5/11/2011, 18:25





Narrato
Pensato
Parlato

Sembrava rimasto solo in mezzo ad estranei, dei quali non sapeva nulla e con i quali non voleva avere a che fare. Le ragioni erano diverse, ma tra le più importanti spiccava il fatto di essere stato visto in azione, e per via di ciò che loro avevano visto, lui non era più un giovane ordinario, e molti, se non tutti, lo avrebbero visto non tanto come una comune, banale e normale persona, bensì come un piccolo shamano guaritore, un medico, se non uno shinobi. Lo avrebbero visto come qualcosa in più di quel che voleva essere in quel momento, qualcosa che non sempre era simbolo collettivo di bontà, ma spesso assumeva una forte negatività.
Gli sguardi che sentiva addosso non lo rassicurarono, nonostante qualche pacca e qualche buon augurio ricevuto per aver aiutato chi era in difficoltà, lui si sentiva visto come uno shinobi, e tutti lo riverivano in qualche modo, con o senza coscienza. Inutile il suo tentativo di nascondere alla vista di tali estranei il copri-fronte, ben piazzato sul braccio sinistro sotto il mantello, lo avevano individuato.

Perché mi sono dovuto mettere in mostra, sarebbero riusciti lo stesso a portarlo in ospedale, non sembrava nulla di grave... sono simile ad una macchina, metto in atto procedimenti meccanici per piccoli input, senza pensare alle conseguenze, lo faccio e basta. Maledetto sia il mio altruismo.

Perduto nei suoi pensieri, venne strattonato e portato fuori dal locale. Akahito, rimasto in disparte fino ad allora, adesso era entrato in azione, tirando fuori Jin da quel trambusto, non appena le acque si erano calmate un attimo.
Torbidi ricordi riaffiorarono in un istante, la sua battaglia contro il kiriano, quella che sulla carta era una sfida vinta in partenza. Forse i tempi erano cambiati, ed adesso poteva essere più forte di quanto non lo fosse stato subito dopo la premiazione a genin, ma la sconfitta, educativa e portatrice di esperienza, ancora non aveva smesso di bruciare dentro di lui, perché tale la considerava, non un pareggio, ma una vittoria avversaria.
Si chiese in quel momento se non fosse troppo duro con se stesso. NO, non lo era, voleva arrivare tra l'elite, doveva pretendere da se stesso molto.
Tra le sabbie composte di granelli insidiosi dapprima, seguì infine la dura roccia di una caverna, o ciò che tale sembrava. Cristalli di ogni tipo e genere brillavano di una luce soffusa quando venivano toccati dalle radiazioni del sole.
Con un dito proteso, rimase immobile per qualche secondo, pensando se fosse o meno il caso di toccarlo. Il colore tra il rosa e il viola acceso lo invitava a staccare quel pezzettino, ma era in dubbio. Tutti prendevano e volevano le cose belle, come lui, proteso verso quel luccicante pezzettino attaccato ad una parete laterale, anche se dentro di se era tormentato da un affanno. Lo aveva portato in quel posto, quella caverna multicolore, e lui sarebbe stato indegno se, come se nulla fosse avesse contaminato tanta magnificenza. Chissà se il kiriano si stesse aspettando una simile reazione. Forse sì, forse no, forse voleva fargli il dono della bellezza, o i suoi intenti erano solo di mostrargli una parte di mondo.
Abbozzò un sorriso, abbassò la mano e si sedette contro la parete, raccogliendo a se la gamba sinistra sotto il mantello, mentre con lo sguardo all'insù si limitava a fissare il soffitto e i vari riflessi di luce passanti per i vari e molteplici pezzi cristallini.

Grazie per l'altra volta, per avermi portato via dal campo di battaglia, se così si possa definire.
 
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26 replies since 11/7/2011, 13:58   366 views
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