| ~Sangue~ |
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~L'ultimo che entra spegne le luci
»Konohagakure. Locale, 6:50 - 7:10 Semplicemente incredibile. Esuberanza, energia e stupidità tutte in un sol uomo, che sfortunatamente era il suo sensei. Il sole iniziava in quei momenti a levarsi in cielo. Il rosso dell'alba sfumava piacevolmente all'orizzonte, mentre il globo infuocato splendeva in tutta la sua magnificenza. Piuttosto che soccorrere l'"essere", svenuto e dal viso paonazzo, si mise ad osservare lo splendido paesaggio che Madre Natura gli offriva. Neanche l'altro studente pareva intenzionato a soccorrere nell'immediato il ferito ed anzi, lo superò con sufficienza, scambiando un paio di battute col buttafuori ed ottenendo il permesso di entrare. La mente irrazionalmente perversa e perversamente irrazionale iniziò a fantasticare, pur seguendo un filo logico.
Non ti sembra strano che ci sia un buttafuori in un bar? E ti pare che una tendina rosa che ti offre "soddisfazione" sia consona ad un tale ambiente? Riflettici un attimo, sei così cieco, da non capire. Ingenuo bambino. E' uno strip-bar, sciocco.
Strip-bar? Cos'era mai, cosa indicava quella locuzione. Semplice. Un posto in cui donne quasi ignude o dagli abiti succinti servivano da mangiare e prendevano ordinazioni mantenendo un atteggiamento quanto meno lascivo. Il sogno di ogni uomo sano, per intenderci.
Perso nei suoi pensieri il giovine Akahito non si era accorto dello scorrere del tempo. Il rosso dell'alba aveva lasciato spazio al cielo terso più che mai, anche se una lieve brezza continuava a spirare, accarezzando delicatamente gli oggetti che incontrava sul suo cammino. Era dunque giunto il momento di salvare l'uomo ancora svenuto, anche perchè il buttafuori sembrava intenzionato a lanciarlo nella spazzatura. Allontanava i clienti rimanendo là, sdraiato, muso a terra e bocca aperta, con una sottile bavetta che gli rigava il mento. Urlava al maniaco ubriaco. Sensei degenere. Si avvicinò ed iniziò ad odorare.
Sniff... Sniff...
Fottuta puzza. Queste due parole bastavano a descrivere ciò che si provava nell'avvicinarsi a quella creatura. Arrivato a nemmeno due metri da lui, era distinguibile per chiunque un tonfo di pipì. Preso il coraggio a due mani, ed un profondo respiro, lo rigirò, mettendolo pancia all'aria. Una ventata di ormoni si scatenò nell'aria, quasi si trattasse di una scimmia. Ma il disgusto non si poteva fermare lì. I peli delle gambe, visibili sotto quegli orribili pantaloncini corti, erano umidicci e dai loro vertici potevano essere chiaramente viste gocce di una sostanza non ben identificata. Un lieve sorriso venne abbozzato dall'aspirante shinobi, espressione che mutò in una smorfia di orrore quando conati di vomito gli salirono in gola. Iniziò a chiedere aiuto a destra e a manca, non tanto per bontà, quanto per liberarsi da quel peso.
Aiuto, un maestro di accademia si è sentito male, qualcuno mi aiuti a soccorrerlo. Non c'è un medico?
Il motivo venne ripetuto più volte, fino a diventare monotono. Erano passati quasi venti minuti dallo svenimento, quando finalmente un uomo quasi obeso, con una barba corta ma pungente, venne ad aiutare Akahito. Dopo aver controllato il battito e le pulsazioni, fece vari massaggi cardiaci, per concludere con una respirazione bocca a bocca. Non ci avrebbe giurato, ma pareva avervi messi anche la lingua. Per non godere di una tale (oscena) visione, si affiancò al buttafuori, raccontandogli brevemente l'accaduto e dicendogli che il maestro avrebbe pagato volentieri. Con occhi sporgenti e sguardo da toro il massiccio omone lo squadrò, per poi sorridere beffardo e farlo passare con un cenno del capo. Prima che Akahito potesse penetrare nel locale, notò il tipo avviarsi verso il corpo esanime con fare minaccioso, pronto a riscuotere il dovuto. Proseguì, notando che l'edificio era più grande di quanto paresse dall'esterno. Belle donne, formose e dalle curve prominenti, servivano i clienti, prolungando più del dovuto il contatto fisico. Eppure non riusciva a godere appieno di quella vista, colto dalla preoccupazione e dai sensi di colpa per lo scellerato. Aveva lasciato un compagno "ferito" da solo, in mezzo ad una strada. La sua etica personale prima di ogni altra cosa gli impediva di tenere un simile atteggiamento.
Dopo una lunga disputa mentale su pregi e difetti di un cadavere, ed in particolare su quale parte del corpo sarebbe potuta essere un adorabile ornamento, uscì di nuovo all'aria aperta, vedendo il maestro in uno stato di dormiveglia, che a fatica tentava di rialzarsi, dando le spalle allo strip-bar. Lo osservò attentamente, in attesa che si riprendesse del tutto, per poi indicargli la via, nel caso fosse stato troppo confuso per trovarla da solo.
Certo che la sua testa sarebbe proprio perfetta come paralume...
CITAZIONE †Status
Grado: Studente Energia: Gialla Chakra: 100/100 Condizione Mentale: Inquieto, sente sensi di colpa per ciò che ha fatto. Condizione Fisica: Illeso
~Armi ed Equipaggiamento
Shuriken 5/5 Kunai 3/3 Flash 2/2 Approfittando della mancata descrizione dello svenimento, l'ho gestito come più m'è parso. Ed ora, paga! Tsk
P.S. Ho editato perchè, per errore, avevo postato la bozza, priva delle correzioni grafiche e grammaticali. Edited by ~Sangue~ - 20/4/2011, 00:03
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